Ufficiale, Kakà venduto al Real: tutte le bugie di Berlusconi

par dAW
mercoledì 10 giugno 2009

L’altroieri sera il Milan S.p.A. in Liquidazione ha venduto Kakà, che è ufficialmente un giocatore del Real Madrid. La notizia, anticipata dalla federazione calcio brasiliana nel tardo pomeriggio, è diventata ufficiale con l’annuncio, in serata, del presidente del Real, ed è diventata ufficialissima con il comunicato del Milan, seguito da quello della squadra spagnola. Un comunicato messo online di notte, a mezzanotte e mezza, l’orario perfetto per rapinare le banche. La società Milan, quindi, comunica la cessione del suo giocatore più importante tramite il sito internet, come se il Milan avesse venduto un giocatore della primavera. Non c’è un dirigente, manco uno, pronto a metterci la faccia. La vergogna deve essere tanta.

Intanto facciamo un po’ di chiarezza. Kakà ha sempre detto di voler restare al Milan, lo ha ripetuto fino a una settimana fa e lo ha ripetuto, ancora, proprio questa notte.. Non è andato via per soldi, infatti al Real Madrid prende lo stesso identico ingaggio del Milan. Allora perchè se ne è andato? Semplice: la società lo ha venduto.

Lo racconta lo stesso giocatore: “mi ha chiamato la società e mi ha confermato la assoluta necessità di vendermi”, visto che “il Milan sta attraversando una crisi senza precedenti“, ed è “la prima volta che hanno pensato di vendere un giocatore“. Una versione dei fatti, per la verità, confermata già settimana scorsa dall’Amministratore Delegato, d’ora in poi il Liquidatore, Galliani: “dobbiamo vendere Kakà per il bilancio”. La verità è questa, anche se probabilmente Emilio Fede, Carlo Pellegatti o Mauro Suma potrebbero raccontarne un’altra.

 

L’uomo più ricco d’Italia

Ma c’è un uomo, ben coinvolto in questa vicenda, che racconta tutta un’altra versione. Si chiama Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio e proprietario del Milan. Durante la settimana elettorale, il caso Kakà è esploso e il Cavaliere ha dovuto intervenire. Come? Con una serie impressionante di menzogne, di bugie, di falsità:

“Non è deciso niente”. Falso, era già tutto deciso da una settimana (come dichiarato oggi dal presidente del Real).

“E’ il giocatore che voleva andare via”. Falso, visto che il giocatore ha dichiarato oggi, e in passato, il contrario. Volontà confermata dallo stesso Galliani, cioè il Liquidatore, e da tutti gli ambienti vicini a Kakà.

“Lo vedrò lunedì” (cioè ieri). Falso, l’incontro Berlusconi-Kakà non è mai stato in programma. Anche perchè Kakà era in Brasile.

“Lo chiamerò lunedì e decideremo”. Falso, anche la telefonata è stata una menzogna, visto che non c’era nulla decidere.

“Fosse per me lo terrei”. Falso, anzi falsissimo: Berlusconi dovrebbe mettersi d’accordo con se stesso. Non può decidere di venderlo e poi augurarsi il contrario. E’ un comportamento disturbato.

“Non possiamo più permetterci Kakà, che ha anche chiesto l’aumento dell’ingaggio”. Falso, non c’è stata alcuna richiesta di ritocco. E’ il solito tentativo di scaricare le colpe sul giocatore, per non ammettere le proprie.

L’unica verità è che Berlusconi ha gestito male, anzi malissimo, la vendita di Kakà. Per di più sotto elezioni (ricordate il ridicolo tentativo di aiuto offerto da forzasilvio.it ?). Le menzogne raccontate sono evidenti e innegabili, e ora si ritrova la stragrande maggioranza dei tifosi del Milan in uno stato perenne di agitazione. A leggere i forum rossoneri oggi sembra di trovarsi nel sito di Indymedia pieno di pericolosi comunisti. L’indignazione verso Berlusconi è palpabile. Il danno di immagine è notevole, innegabilmente notevole.

Questa mattina, tanto per dirne una, mio cuginetto di 7 anni mi ha chiesto: “Ma allora Berlusconi ha venduto Kakà?“. E io che pensavo manco conoscesse Berlusconi. Per lui, per un bambino, il Cavaliere sarà sempre colui che ha venduto Kakà.

Ultima considerazione. Berlusconi ha giustificato la cessione di Kakà per “la crisi economica gravissima” che ha colpito anche il Milan, una crisi “mai vista”. Ma caro Presidente del Consiglio, e la storiella dell’ottimismo dov’è finita? La crisi, quindi, è davvero così grave? E poi, caro Presidente, non ha sempre detto che è sbagliato cambiare abitudini per la “crisi“? O questo vale solo per l’operaio che rimanda l’acquisto di una nuova Punto? E quell’operaio come deve comportarsi se anche l’uomo più ricco d’Italia cede di fronte alla crisi?

Presidente Berlusconi, con la cessione di Kakà, da Lei decisa, finisce il glorioso ciclo stellare del Milan da Lei iniziato. Finisce, ed è la notizia peggiore, la filosofia ai limiti del romanticismo che Lei ha portato al Milan. Con la cessione di Kakà, avete venduto l’anima. Ed è significativo, terribilmente significativo, che sia proprio il Diavolo a farlo.


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