Tutta colpa del cinema

par soloparolesparse
giovedì 23 luglio 2009

Siamo alle solite.

Giusto ieri ho pubblicato il trailer di Orphan e nel frattempo scopro che il film in America sta provocando enormi polemiche.

Il film racconta di una bambina adottata, una bambina che ha però in sè qualcosa di sbagliato, qualcosa di malvagio.

Ed ecco che le associazioni dedite alle adozioni ed alla protezione dell’infanzia si scagliano contro il film.

L’accusa è che siccome la storia dipinge la bambina orfana come malvagia, questo potrebbe spaventare i potenziali genitori adottivi americani, convincerli che tutti gli orfani hanno in sè qualcosa di sbagliato e farli tirare indietro nei loro propositi.

Personalmente ritengo che se due persone (potenziali genitori adottivi) guardano un film in cui c’è una bambina orfana cattiva e pensano di conseguenza che tutti i bambini orfani sono malvagi... bhe, personalmente ritengo che forse non sono due persone adatte ad accogliere un bambino in adozione o anche solo in affido.

Naturalmente questo è un pensiero del tutto personale.

Partendo da questo presupposto, e dando per scontato che le associazioni americane abbiano come obiettivo quello di affidare i bambini ai migliori genitori possibili, mi sembra evidente che la polemica è creata ad arte e probabilmente è solo una mossa di marketing per lanciare il film. Ipotesi che mi sembra confermata dal fatto che la polemica sia esplosa a 5 giorni dall’uscita di Orphan nelle sale.

In realtà qualcosa di vero deve esserci visto che qualche polemica c’era già stata in fase di produzione, tanto che la Appian Way production company (casa di produzione di Leonardo Di Caprio) aveva "invitato" gli autori a sostituire la frase pronunciata da Esther "Deve essere difficile amare un bimbo adottivo co­me fosse tuo" con una più sobria (e generalizzata) "Non credo che mamma mi voglia molto bene".



Vera o artificiale che sia la polemica del momento, non c’è dubbio che da sempre il cinema si porta dietro l’accusa di poter influenzare gli spettatori.

Il caso più eclatante fu Arancia meccanica, tanto che ancora oggi una qualunque irruzione violenta in una villa viene affiancata al film di Kubrick e la pellicola accusata di creare emuli.

Io ho sempre ritenuto che nessuna colpa si possa attribuire ad un film. Un regista racconta una storia, un suo sogno, un suo incubo, ed in nessun caso questo può essere considerato un invito alla violenza.

Se così fosse dovremmo considerare Schindler’s list un invito all’olocausto, Cannibal ferox un’esaltazione del cannibalismo e Superman una spinta a vestirsi come un deficiente in una cabina del telefono.

Siccome però io non sono depositario della verità assoluta e questo spazio permette i commenti mi piacerebbe però conoscere il vostro parere.

Pensate che un film possa influenzare il comportamento di una persona?

Pensate sia giusto che associazioni varie chiedano di intervenire sulle pellicole per proteggere le categorie di persone più disparate censurando scene considerate potenzialmente emulabili?

Qui la casa originale di questo articolo.

(credits foto: mediafury)


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