Turismo Croato in Crisi, Serbia e Slovenia all’attacco

par Illiric89
martedì 10 maggio 2011

La grave crisi politica e sociale in cui si ritrova la Croazia rischia di mettere a repentaglio la stagione turistica 2011. Serbia e Slovenia ne approfittano.

La crisi politica e istituzionale croata dura già da parecchi mesi ormai e ha assunto anche caratteri sociali dopo che il Tribunale Penale Internazionale ha condannato Ante Gotovina a 24 anni di carcere per Crimini contro l'Umanità commessi nei confronti della minoranza serba che un tempo viveva in territorio croato e che è stata costretta a fuggire in Serbia per salvarsi.

In Croazia la popolazione è in rivolta nelle maggiori città del Paese, da Dubrovnik a Zagabria a Vukovar. I croati continuano a sostenere il generale Ante Gotovina benché la sua condanna sia ormai irrevocabile. Tuttavia questo atteggiamento rischia di compromettere in maniera irreparabile la stagione turistica 2011 ed essendo la Croazia un paese che vive essenzialmente di turismo, una stagione estiva povera di turisti darebbe all'economia croata un colpo micidiale.

Le scritte fasciste e antiserbe sui muri delle maggiori città croate, molte delle quali meta preferita dai turisti, rischiano di dare una cattiva immagine della Croazia, proprio adesso che è a un passo dall'UE!

Ma naturalmente c'è sempre chi da tutto questo trae vantaggio: i falchi serbi e sloveni hanno visto nella crisi croata un'imperdibile occasione per rilanciare il loro turismo e dare nuova forza all'immagine dei rispettivi Paesi e stanno cercando di dirottare i turisti che normalmente vanno in Croazia verso la Slovenia e la Serbia.

Nel giro di pochissimi giorni YouTube è stato letteralmente invaso da video propagandistici che mostrano le terme della Serbia, il litorale Sloveno, i quartieri di Belgrado, le grotte di Postumia, le vie austro-ungariche di Novi Sad e così via e tutto a prezzo stracciato!

La Slovenia sta concentrando le proprie forze su Austria, Italia e Germania mentre la Serbia sta puntando all'Ungheria, alla Romania, alla Bulgaria e alla Bosnia e bisogna riconoscere che se i croati non si rimettono in carreggiata al più presto rischiano veramente di vedersi soffiare il primato dai loro vicini perchè Belgrado e Lubiana non scherzano, oltretutto anche il Montenegro si è messo in gioco negli ultimi due anni e sta riscuotendo un discreto successo.

Non ci resta che seguire gli sviluppi della situazione e sperare che la Croazia si riprenda, anche perché sarebbe veramente un peccato che un così bel Paese rimanga vittima dei neofascisti e dei criminali di guerra.


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