Tunisia: c’é sentore di golpe

par Karim METREF
sabato 15 gennaio 2011

Quello che succede in Tunisia assomiglia sempre di più ad un vero e proprio rovescio del sistema. La Tv nazionale ha appena annunciato lo stato di emergenza con coprifuoco e legge marziale. Carta bianca all’esercito e alle forze dell’ordine per l’uso delle loro armi contro ogni forma di raduno o persona sospetta.

Questa la traduzione del testo letto sulla tv nazionale, questo pomeriggio:
 
<<Per preservare la sicurezza delle persone e dei beni contro i disordini, Il presidente Ben Ali ha deciso di dichiarare lo stato di emergenza in tutto il territorio della Repubblica, questo significa:
 
Primo: vietato ogni raduno di più di tre persone su tutto il territorio della Repubblica per le strade e nei luoghi pubblici.
 
Secondo: Divieto di circolazione per i veicoli civili dalle 06:00 fino alle sei del mattino.
 
Terzo: E ' consentito alle forze di sicurezza e all'esercito nazionale l'uso dell armi nei confronti di qualsiasi persona sospetta che non si conformi con l'ordine di fermarsi o cerca di scappare.
Fine del comunicato.>>

La gente continua a protestare in vari luoghi ma probabilmente da questa sera l'esercito chuderà tutti li spazi e circonderà le città.
 
Le voci di corridoiosono impazzite chi parla di colpo di stato, chi dice che Benali é già all'estero con la famiglia e che il discorso di Ieri era solo una registrazione. Il paese é isolato. Le communicazioni via telefono sono molto difficili, frontiere e aeroporti sono bloccati.
 
Ha tutta l'aria di un golpe militare. L'unica cosa che non si capisce é se é un golpe pro o contro Benali.
 
Nel primo caso, ci sarbbe la speranza di una riapertura progressiva verso l'opposizione e l'organizzazione fra non molto di elezioni (un tantino) più democratiche delle solite. Salvo poi ricadere nello schema algerino e riutilizzare ancora il pericolo integralista per richiudere tutte le libertà e gli spazi di espressione.
 
Nel secondo caso, se il golpe é pro Benali, questo annuncierebbe una situazione veramente brutta per i prosimi mesi. Reppressione a tappetto e ripresa in una mano ancora più ferrea del potere minacciato per pochi giorni.
 
Dipenderà forse anche dalla comunità internazionale, se si rimarrà ancora ad guardare mentre il retroterra del paradiso dei turisti diventa ancora più infernale.

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