Tumori e alimentazione. Errare è umano, perseverare è da Iena

par Iaia Leone
venerdì 9 maggio 2014

Dopo la serie di servizi sul metodo Stamina, Le Iene ci riprovano con la cura vegan per i tumori, intervistando alcuni pazienti, che sarebbero guariti grazie a una dieta a base di frutta, verdura e concentrato d'aloe. Se da un programma di intrattenimento non si può certo pretendere che faccia divulgazione scientifica, stupisce notare come vengano affrontati temi delicati con imbarazzante incompetenza e come non ci sia il minimo pudore nel dare false speranze a malati gravi. 

Il noto programma di Italia 1 Le Iene persevera nella realizzazione di servizi riguardanti cure miracolose, che sarebbero taciute e osteggiate dalla scienza "convenzionale". Dopo la serie di puntate dedicate al metodo Stamina dello psicologo Davide Vannoni, ora è la volta di tumori incredibilmente regrediti grazie a una dieta vegana, con l'aggiunta di concentrato di aloe. Si badi bene che il problema qui non sta nel dare spazio a terapie non riconosciute dalla medicina "convenzionale" o dalla mitologica Big Pharma, quanto piuttosto nel parlarne senza alcuna dimestichezza col lessico e con nozioni di base in campo medico, senza nessuna conoscenza del metodo scientifico e senza il minimo pudore nel gridare alla guarigione, seguendo una linea priva di qualsiasi razionalità logica. Ma andiamo con ordine.

Il leitmotiv di fondo è che, nella cura del cancro, l'alimentazione sia di fondamentale importanza: a questo proposito, vengono inserite le dichiarazioni del Prof. Veronesi, che definisce il cibo una vera e propria medicina. Ovviamente, che un'alimentazione sana e equilibrata aiuti a prevenire numerose patologie è un principio condiviso dalla totalità della comunità scientifica e lo si ripete ovunque che bisogna seguire una dieta ricca di frutta e verdura. Solo che Le Iene ci mettono un attimo a confondere il concetto di prevenzione con quello di cura, per cui dal principio di cui sopra derivano, con stucchevole noncuranza, che frutta e verdura guariscano dai tumori. Per avvalorare questa tesi, intervistano alcuni pazienti, che spiegano come, eliminando latticini, carni rosse, farina, zucchero, carboidrati dalla loro dieta, le masse cancerogene, che erano state loro diagnosticate, si siano inaspettatamente ridotte. 

Dice Gianni: "I medici mi avevano proposto la chemioterapia, ma io mi sono informato e scopro delle terapie alternative. Quella che più mi piaceva è basata esclusivamente su cibi vegetali [...] Non mangio carne, latte e derivati dal latte, farina bianca, zuccheri [...] per depurare il fisico, più tossine tu butti fuori, più rinforzi il sistema immunitario".

Vengono quindi riportate le esperienze di singoli individui senza specificare che tre casi, a fronte di migliaia e migliaia di altri, non hanno un peso statistico, ma soprattutto, cosa ancora più grave, nel momento in cui i pazienti specificano che il tumore, dopo essere regredito, si è ripresentato, la colpa viene data all'aver sgarrato dalla dieta, come se realmente fosse quello il motivo. Inoltre, manca del tutto qualsiasi contraddittorio: tutti i pareri dei medici sono ritagliati ad hoc, decontestualizzati e inseriti in un puzzle schizofrenico, in cui non c'è un solo concetto adeguatamente spiegato. Il discorso viene a perdere qualsiasi spessore e qualsiasi significato e sembra che le dichiarazioni di due o tre medici possano valere tanto quanto la posizione di un'intera comunità scientifica.

Non solo: ad avvalorare la tesi, viene proposto uno spezzone tratto dal Maurizio Costanzo Show, in cui tale Padre Romano Zago asserisce di poter guarire il cancro somministrando una bevanda a base di aloe. la Iena Viviani pone l'accento sul fatto che Padre Zago abbia fatto una simile dichiarazione "davanti a milioni di italiani", come se questo dovessere essere sufficiente a dimostrare la veridicità di quanto detto.

Ma la cosa più grave è che non viene fatta distinzione alcuna tra l'associare una dieta sana e un corretto stile di vita a chemioterapia o radioterapia (raccomandazione che qualunque medico dotato di buon senso farebbe) e il rifiutare chemioterapia e radioterapia preferendo invece succhi di frutta e insalata. 

La redazione de Le Iene dovrebbe almeno prendere coscienza della responsabilità derivante dalla realizzazione e messa in onda di servizi del genere e di quanto sia poco professionale diffondere informazioni inadeguate e incomplete, su tematiche così delicate. Dovrebbero vergognarsi per l'imbarazzante cattiva informazione che forniscono senza averne le competenze. 

E dovrebbero infine segnalare che i contenuti trasmessi non possono e non devono essere considerati sostitutivi di un parere medico e che sono privi di qualsiasi fondamento scientifico.


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