Tsunami Grillo, il “viagra” della democrazia per l’Italia impotente

par Terenzio Davino
giovedì 7 febbraio 2013

Beppe Grillo in tour elettorale per l’Italia con le sue “pillole” energetiche e la sua “utopia concreta” per ridare il senso rubato della vera “politica semplice”.

Grillo in camper nelle piazze d’Italia gremite di gente, con dirette web Tv, energia gridata e interpretata come esperto showman, cavalca la sua “onda anomala” che cresce ogni giorno e vuol abbattere la vecchia politica e andare oltre verso la libertà. Alcuni comizi di un’ora ogni giorno, presentazione dei candidati residenti nella circoscrizione in cui si presentano per essere eletti, volti puliti ed espressione di ogni classe sociale del Paese, battute comiche e provocanti, confronto con la gente, sono l’imprinting dello “Tsunami tour” del noto comico immerso in politica per ridare significato alla cittadinanza democratica.

Nelle ondate di energia e parole che il portavoce nazionale unico del M5S, come si definisce Grillo, sono tante le iniziative che “lancia” alla gente che lo ascolta, risposte piccanti agli avversari in competizione e numeri di un Paese che soffre per i molti sprechi consumati da una gestione dissennata del bene comune.

I sondaggi gli accreditano una percentuale che oscilla tra il 12 e il 18%, la sua influenza si accresce e probabilmente detonerà quando al termine del tour sarà anche in televisione per ampliare l’urlo di liberazione che vuole risvegliare l’Italia dormiente e confusa, che arranca impotente sotto i colpi inferti da gente che ha abusato del bene di tutti.

Secondo Grillo la politica è semplice: pulita gestione e trasparenza totale di soldi, risorse e agire comune, visione di dove si vuole andare per ridare fiato e “fresco” respiro alla gente che vota e ben desidera di partecipare attivamente alla vita pubblica e politica. Semplificazione di leggi in modo tale che il cittadino paghi ciò che capisce per non pagare ciò che non comprende e che dovrebbe essere meglio spiegato dallo Stato vicino alla gente.

Per Grillo tutti insieme per superare la crisi, nessuno rimanga indietro, nessuno escluso dall’Italia che è degli italiani, nessun dorma in questo tempo importante ove ciascuno è chiamato a decidere con il suo voto sul futuro della Nazione. Per Grillo il “made in Italy” dovrà essere solo ciò che è prodotto dall’inizio alla fine in Italia: il Paese deve difendere e rilanciare ciò che è suo e che il popolo produce, non come avviene oggi con le delocalizzazioni all’estero che impoveriscono i lavoratori italiani.

Per Grillo l’uomo in futuro lavorerà per 1/3 del suo tempo (lavoro utilitaristico), un altro 1/3 lo dedicherà al privato (tempo di qualità) e l’ultimo 1/3 è disponibilità per gli altri, capacità di donarsi al prossimo e lavorare per gli altri (lavoro altruistico). Ripensare il lavoro, re-inventare l’impegno di ognuno in modo da ripulire il concetto stesso di “lavoro” nel quale, negli anni, è stato messo di tutto e che ha fatto dell’uomo uno schiavo in cerca ovunque per qualunque offerta per poche centinaia di euro.

Grillo lancia il “reddito di cittadinanza” per chi ha perso il lavoro e chi non l’ha, per tre anni durante i quali ognuno può cercare offerte con calma e se rifiuta tre proposte di lavoro in tale frangente temporale, perde il diritto a tale sussidio. Insieme per ridare speranza, si ha bisogno di un sogno, di una visione lungimirante, democrazia diretta, un popolo nello Stato al 100%, sono gli obiettivi del M5S e le pietre miliari con le quali Grillo marca la sua differenza dagli altri competitors elettorali e ammonisce la gente dicendo che “Se non ti occupi di politica, la politica si occupa di te”.

Zero cemento, zero soldi alla politica, il M5S fa già politica senza soldi, zero finanziamenti all’editoria, meno soldi al Presidente della Repubblica che costa 200 milioni di euro, lotta all’elusione del gioco che conta 98 miliardi di euro, partire dall’alto per recuperare i soldi da redistribuire allo Stato Sociale che si deve riprendere le concessioni Telecom, autostrade, energia e deve difendere l’acqua pubblica, la scuola pubblica, la sanità pubblica, il Wi-Fi libero per navigare in internet gratis e il “politometro”, strumento con il quale controllare e rendere trasparenti tutti i patrimoni dei politici.

Nel suo Tsunami Tour, il portavoce unico del M5S affonda i suoi artigli verbali sulla mala gestione del Monte dei Paschi di Siena, e per tale vicenda chiede una commissione d’inchiesta per accertare tutte le responsabilità nella gestione della dirigenza e su chi non ha garantito la corretta vigilanza, ossia gli organismi della Banca d’Italia e Consob. Una realtà storica senese è ora disintegrata dallo scandalo ove inizia a tracciarsi lo scempio totale su una banca solida, Grillo afferma anche la necessità di gettare luce sui patrimoni di tutti i segretari del PD dal 1995 a oggi con l’aggiunta di rendere trasparenti tutti i nomi che hanno beneficiato dello scudo fiscale. Grillo rilancia la necessità che la Fondazione che controlla MPS -controllata politicamente dal Partito Democratico- sia fatta uscire per restituire la banca ai cittadini, risanarla e rimetterla sul mercato con la sua missione originaria.

Per Grillo, i fatti dei quali siamo testimoni impongono di considerare che il PIL sia fatto solo di un terzo di vera ricchezza prodotta, mentre gli altri due terzi sono prodotti fatti male e inutili e lavoro impiegato per riparare quei beni fatti male e che si rompono. Il Parlamento va depurato dai politici professionisti disastrosi, aperto come “una scatoletta di sardine” per gettare luce su chi ruba e ha rubato e che una volta sotto i riflettori non ruberà più (come detto da Grillo).

Studio, merito, dignità dell’uomo-cittadino, forza delle idee che possono essere solo buone e cattive e non di destra o sinistra, referendum partecipativo senza quorum con l’obbligo di discussione in Parlamento e lancio del “rapporto 1/12” come differenza massima tollerata tra lo stipendio dei manager e l’ultimo dei dipendenti di una realtà lavorativa (ora è di 1 a 200 fino a un massimo di 1 a 500), sono gli argomenti che vogliono convincere gli elettori. Tutto questo, secondo Beppe Grillo, può essere realizzato perché “Se una cosa la vuoi, la fai”.


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