Troppo alti gli affitti soprattutto per i giovani
par Paolo Borrello
mercoledì 21 settembre 2011
L’Unione Inquilini ha espresso alcune valutazioni sull’indagine del Censis sui giovani e la casa.
L'indagine in questione, secondo l’Unione Inquilini, “getta uno squarcio sulla realtà del mercato immobiliare italiano e le sue stridenti contraddizioni. L'Italia è il Paese in Europa dove i giovani pagano gli affitti più cari”. “Mentre in Italia solo il 7,8% dei giovani trova un affitto a canone concordato (che, è bene ricordarlo, non è uncanone sociale, ma un affitto solo relativamente più basso del libero mercato, determinato sulla base della contrattazione sindacale), in Francia il 28,7% dei giovani hanno la possibilità di avere una casa in affitto a canone calmierato e nel Regno Unito il 13,8% dei giovani (a cui vanno aggiunti sussidi pubblici che in Italia non esistono)”.
Da questo dato ne consegue come in Italia la percentuale di giovani che vivono in una casa messa a disposizione dalla famiglia è notevolmente superiore a quella dei principali Paesi europei. Altro che Paese di ‘bamboccioni’. “L'Italia non è un Paese per i giovani - continua l'Unione Inquilini - siamo il Paese con il più alto livello di disoccupazione giovanile e con la peggiore possibilità di poter trovare una casa in affitto a prezzi accessibili. Questo è il motivo essenziale per cui l'Italia è il Paese in cui i figli non lasciano la casa dei genitori e in cui le convivenze forzate rappresentato una percentuale assolutamente elevata rispetto all'Europa”.
Ma va sottolineato come la contraddizione giovanile si inserisce in una più complessiva contraddizione dell'intera società italiana rispetto alle politiche abitative. L'Italia è la maglia nera d'Europa in materia di offerta di case popolari: 4 ogni cento contro una media europea del 16% e per gli sfratti per morosità che sono ormai il 90% del totale degli sfratti emessi.
Il nostro primato è, invece, quello dell'evasione fiscale e del canone nero. L’Unione Inquilini conclude “abbiamo promosso una campagna nazionale affinché si sappia che è possibile denunciare il canone nero o il contratto irregolare e, attraverso l'emersione dal nero, ottenere una drastica riduzione dell'affitto (decreto legislativo 23/2011 art 3 commi 8 e 9)”.
Le considerazioni dell’Unione Inquilini sono decisamente condivisibili. Se in Italia non si svilupperà un mercato degli affitti più ampio e a costi considerevolmente più bassi per gli affittuari, i giovani continueranno a lasciare con difficoltà l’abitazione dei genitori (e ciò non permetterà fra l’altro il verificarsi del necessario aumento del tasso di natalità) e, poi, il reddito disponibile di quanti non sono in grado di essere o diventare proprietari di abitazioni, anche per questo motivo sarà basso e insufficiente ad accrescere i consumi. E, come è noto, senza una crescita dei consumi non potrà realizzarsi il consistente aumento del Prodotto interno lordo (Pil) che molti ritengono indispensabile sia per migliorare la situazione dei conti pubblici sia per ridurre la disoccupazione.