Tribunale russo condanna a 13 anni un prigioniero di guerra ucraino

par Riccardo Noury - Amnesty International
venerdì 1 settembre 2023

Una corte d’appello di Mosca ha confermato la condanna di Maksym Butkevych, già difensore dei diritti umani e poi prigioniero di guerra ucraino, a 13 anni di carcere. La sentenza di primo grado era stata emessa dalla cosiddetta corte suprema di Luhansk, nei territori dell’Ucraina occupati dalla Russia.

Il processo d’appello si è svolto in segreto, senza che l’imputato potesse contattare un avvocato, e si è basato su una “confessione” e su altra documentazione nelle quali Butkevych si era auto-incriminato di un bombardamento con uccisioni di civili, un crimine che non aveva commesso, come risulta chiaro da questa ricostruzione di Amnesty International.

Prima della guerra, Butkevych dirigeva un’organizzazione non governativa che aiutava i rifugiati a ottenere protezione in Ucraina. Dopo l’invasione russa, è entrato volontario nell’esercito ucraino ed è stato posto al comando di un reparto, successivamente catturato dalle forze russe lungo la linea del fronte.

Dopo la cattura, Butkevych è stato oggetto di una campagna diffamatoria sugli organi d’informazione russi. Gli è stato negato un processo equo, che spetta a tutti i prigionieri di guerra. Con ogni probabilità, è stato sottoposto a maltrattamenti e torture.

Le autorità russe impediscono costantemente al Comitato internazionale della Croce rossa di visitare i prigionieri di guerra.


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