Tranquilli, Montalbano resta. Altrimenti si apre precedente pericolosissimo

par Paolo Giardina
sabato 27 settembre 2014


 

Questa storia del trasferimento di Salvo Montalbano dalla Sicilia ad altro commissariato, sta causando un notevole giramento di "gabbasisi". Sit-in di protesta dei cittadini, minaccia di sciopero generale dei sindacati, pronti con il “no di bandiera” e da sempre indisposti ai trasferimenti. Per Matteo Salvini, sulla base del solito principio: “Ogni cosa al suo posto”, non solo il Commissario deve rimanere nella città di Vigata ma, lì, manderebbe tutti i siciliani del nord.

Invece, per la nostra croce di Presidente, è tutta colpa della mafia e Vittorio Sgarbi lo ha richiesto per l'Expo, seppur il nostro commissario non è propriamente una faccia di bronzo.

Ma il mitico Catarella, ispirato da antica saggezza, profumata di Sicilia, pur nel suo disinvolto “'imparpagliamento” è andato oltre: "Mi scusassi la perdonanza dutturi. Ma questa cosa chi ci sembra monca?" "Nonsi, dottori, non è monaca. Ma che "minchia c'entrano", le storie di Camilleri sul Commissario Montalbano senza Sicilia. A lei pirsonalmente di pirsona lo vogliono spostare, mentre le pirsone che sono supiecciu, li dobbiamo taliari, ma nun si possono spustari”.


E fu così, che intervenne Matteo Renzi, per tramite il ministro degli interni, per bloccare ogni trasferimento: “Un opera d'arte ha valore solo nel luogo in cui è stata concepita, questo principio vale non solo per quelle utili”. 

Infatti... Ogni riferimento a cose e personaggi è puramente inventato, ma i fatti...
 


paolo.giardina@virgilio.it


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