Tour: Nibali attacca, vince Rolland
par Eugenio Soldati
venerdì 13 luglio 2012
11a tappa, Albertville-La Toussuire. Bis dell'Europcar: dopo Voeckler trionfa Pierre Rolland. Nibali attacca, ma senza successo. Evans all'arrivo perde 1'25", e due posizioni, in classifica generale.
Sono tappe come questa che rendono bello il Tour. Attacchi su attacchi. Colpi di scena su colpi di scena. E, in mezzo, tante montagne. Due mitici colli alpini che hanno fatto la storia, Madeleine e Croix de fer, e l'arrivo in salita, a La Toussuire.
Evans e Nibali, per vincere il Tour, o per assicurarsi il podio a Parigi, devono attaccare il coriaceo Wiggins, soprattutto in salita. E così fanno. E' l'australiano che apre le danze. Sul Croix de fer, a 64 km dal traguardo, piazza lo scatto, e aiutato dal compagno di squadra Van Garderen già in avanscoperta, scava un margine massimo di 20". Molto meno di quel che avrebbe dovuto (e voluto) guadagnare. Ora che fare?, si sarà domandato Evans, meglio desistere o tenacemente insistere? La risposta, se le gambe non ti supportano, è facile da dare. E il cronometro, sulla linea d'arrivo, canterà impietoso. Niente: l'Evans-attacco non ha scolpito lo scudo di forza e sicurezza innalzato dal Team Sky.
Ma anche i più forti, anche i più sicuri traballano. Basta colpirli con potenza, astuzia, volontà, coraggio. Facile a dirsi, difficile a farsi. Non per Vinci Nibali: con uno sguardo indagatore analizza i suoi compagni di gruppetto, la loro pedalata, le loro smorfie, perfino il loro sudore. Poi parte deciso. Uno scatto vero. 10, 20, 30 secondi. A meno 10 km dal traguardo, è un'azione che potrebbe fare la differenza. Subentra l'illusione. Fino a che Froome, costretto, riporta sotto Wiggins, con un ritmo deciso ma costante. Ma Vinci non è pago, non può esserlo. Scatta di nuovo, e si ripete il grande lavoro del gregario che gregario non è (Froome).
Va così forte Froome che Wiggins non riesce a reggere la sua andatura. Allora dall'ammiraglia, tramite la radiolina, giunge l'ordine perentorio: fermati!, devi aspettare il tuo capitano!, ricordati che è questo, e solo questo, il tuo compito, qui al Tour. E sia, peccato però, avrà pensato Froome. E' su questo che Nibali deve insistere. La tecnica del logoramento, magari stringendo alleanze, magari attaccando più volte, in salita e in discesa, può portare buoni risultati. Può soprattutto far esplodere il dubbio amletico che aleggia in casa Sky, se Wiggins inizia a perdere colpi e secondi. Corsa solo per Wiggins, o corsa anche per Froome? Una decisione ben presa è difficile nelle fasi più concitate della corsa. Gli equilibri interni, poi, se alterati da litigi e divergenze, possono indebolire fortemente ogni corridore.
Grande merito va infine a Pierre Rolland, che nonostante una caduta in discesa (per lui escoriazioni a braccio e coscia) trionfa sull'arrivo di La Toussuire. Con un'ottima azione stacca sulla salita finale i compagni di fuga Kirienka, Kiserlovsky e Sorensen. Emula il compagno di squadra Voeckler anche nell'atteggiamento, a tratti teatrale, a tratti polemico. Sembra aver imparato bene, questo forte ragazzo francese. Soprattutto a vincere.