Totoministri: Radio24 tira i remi in Barca

par Stefano Borioni
martedì 18 febbraio 2014

La polemica quotidiana del nostro bel frenetico paese è inerente allo scherzo che "La Zanzara" (Radio24) ha architettato ai danni di Fabrizio Barca. 
 
 
Al telefono con un imitatore di Nichi Vendola l'economista si è lasciato andare ad un flusso di coscienza in cui ha seccamente bocciato la strategia di Renzi ("Non c'è un'idea, c'è un livello di avventurismo (...). Vedo uno sfarinamento veramente impressionante (...) tra 30 giorni si capisce che non c'è niente") ed accusato De Benedetti di esercitare su di lui continue pressioni per fargli accettare il ruolo di Ministro dell'Economia
 
Nella giornata in cui si cerca di voltare pagina ed in cui il Presidente del Consiglio più giovane della storia italiana sta muovendo i primi difficili passi, lo scherzo di Cruciani (per quanto spiacevole) ha evidenziato alcuni di quei lati oscuri che mi piacerebbe vedere scomparire nel nuovo centro sinistra italiano.
 
In questa strana conversazione, più simile ad un monologo, trovo che Barca abbia navigato a vista tra una pseudo-bonarietà radical chic ed una maldicenza gratuita verso stampa e politica. Ci tiene a rimarcare che non c'è telefonata che lo possa convincere e quanto sia colpito dalla loro insistenza, segno "della loro confusione e disperazione". Si vanta di sondaggi ad personam, a suo avviso messi su Repubblica.it per convincerlo ad accettare, propone con leggerezza una tassazioni da 400 miliardi e ritorna sul "Padrone di Repubblica" che, sostiene, lo sommergerebbe di telefonate tramite i suoi giornalisti, arrivando a metterci dentro anche Lucia Annunziata
 
Dal conto suo De Benedetti nega tutto: "Da molti anni conosco e stimo Fabrizio Barca e rimango sbalordito. Non lo vedo, non lo sento e non scambiamo messaggi da diverso tempo. Non capisco pertanto da chi abbia ricevuto queste presunte pressioni a fare il ministro dell'Economia, certamente non da me". 
 
L'Annunziata, è sulla stessa linea: "L'sms a Fabrizio Barca? Era mio, facevo il mio mestiere. Gli ho scritto 'ma se ti chiama il presidente?', intendendo naturalmente il presidente della Repubblica non De Benedetti".
 
Barca esprime forte amarezza per violazione della sua privacy. Sono d'accordo, nessuno di noi vorrebbe sentire per radio una conversazione fatta con un amico, in confidenza. E' fra l'altro suo pieno diritto esprimere il proprio parere su chiunque o accreditarsi telefonate da parte di De Benedetti, fatti loro. Quello che spiace, almeno a chi scrive, è però la tendenza di una certa sinistra a guardare al nuovo con costante diffidenza e, facendo un giro sui social, capire come questo Paese sia sempre più drogato di dietrologie, complotti e misteri. Se il sospetto è nell'aria la colpa è dell'incertezza che respiriamo ogni giorno, chiaro, ma la risposta sono proprio le manovre annunciate oggi da Renzi, dopo tanta palude e tante chiacchiere. 
 
Su una cosa credo ci sia grande accordo: è il momento delle azioni, c'è un Paese da rimettere in piedi ed a cui ridare dignità. 
 
E questo no, di certo, non è un mistero. 
 


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