Torna il Male, lo storico periodico satirico che fece terremoto in Italia

par Fabio Barbera
martedì 16 agosto 2011

Un tempo era “Il Male”, poi arrivò anche “Cuore”: periodici satirici dissacranti ed esilaranti che fotografarono in un terremoto di battute, lanci, titoli, articoli e vignette quei delicatissimi anni ’70 e ’80 prendendo in giro politica, religione, massonerie e attualità. Il Male uscì dall’autunno 1977 al 1982 producendo titoli parodia che facevano il verso ai giornali veri, così tra un falso, un’intervista inventata e una vignetta sacrilega – come scrive anche Malcolm Pagani sull’Espresso – i cattivi ragazzi del Male provocavano sgomento, attiravano l’attenzione su temi importanti e rastrellavano un’infinità di querele.

Adesso ci riprovano quei “cattivi ragazzi”, grazie al supporto degli azionisti del Fatto Quotidiano e all’impegno del famoso vignettista Vauro Senesi che, tra l’impegno nella strisca di Gaza e quello con la matita con cui tratteggia i suoi inconfondibili e caustici personaggi, è pronto a tuffarsi in questa nuova avventura in compagnia di Vincino, un altro maestro dalla penna ironica. L’esperimento satirico partirà durante la prima settimana di ottobre: otto pagine, due euro e mezzo, una linea editoriale che prevede come profilo il fregarsene di tutto e di tutti prendendo in giro tutto e tutti sotto l’inno di sempre: “rivendicare il diritto alla cazzata”. Sfogliando alcune vecchie uscite de Il Male si può notare che le premesse per far discutere i benpensanti e sorridere chi è dotato di ironia ci sono tutte: intanto i politici di allora (come Andreotti) ci sono quasi tutti e il grado di sopportazione nei confronti della satira dei nuovi e vecchi rappresentanti stazionati tra governo e parlamento si è ridotta notevolmente producendosi in molteplici bavagli, più censura, più querele. “Le vignette di AnnoZero, paragonate al casino che facevamo sul Male, sono innocenti”, dichiara Vauro all’Espresso, “Allora scazzavamo molto, è vero. Ma la totale anarchia della satira prescinde dalle contingenze, dai padroni, dai premier e dalle convenienze. Sono convinto che la scia di allora sia ancora illuminata. Nel ’77 avevamo ancora l’incoscienza dei vent’anni. Oggi abbiamo quella della senilità e le sfere si somigliano. Continuiamo così, facciamoci del Male”.

 


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