Torna Silvio: grazie Beppe e Matteo

par paolo
mercoledì 12 febbraio 2014

Il combinato disposto dell'azione politica del M5S e del nuovo PD di Matteo Renzi ha un solo beneficiario che si chiama Silvio Berlusconi. Chi ci rimette però è il popolo italiano.

Era nell'aria, lo si temeva e non poteva finire diversamente. Anch'io, pur nel mio piccolo, ho tentato di mettere in guardia su quello che poteva succedere, ma gli entusiastici ed obnubilati seguaci del santone genovese e gli implacabili bischeri alla corte del sindaco di Firenze, non hanno debordato di un millimetro dalla loro perseveranza.

E così,quando si combinano due opportunismi che, seppur teoricamente, perseguono obiettivi diversi, la risultante di queste due spinte prende inevitabilmente una terza direzione.

Beppe Grillo e Matteo Renzi, personaggi così diversi eppur così simili al punto da diventare ossimoricamente simbiotici. Entrambi vogliono distruggere Silvio Berlusconi ma nel contempo fanno di tutto per aiutarlo a risorgere.

E gli effetti di tale sciagurata azione combinata cominciano già a vedersi, se è vero quello che ci dicono gli ultimi sondaggi, per una volta tutti concordanti, 'unico schiaramento potenzialmente in grado di raggiungere quel fatidico 37 % che consentirebbe ad una coalizione di ottenere il premio di governabilità, ad oggi sarebbe quella del centro destra che si sta ricoagulando attorno a Forza Italia.

L'istituto Emg, i cui dati sono stati segnalati da Enrico Mentana su La7, danno il polo di Centrodestra attualmente al 35%, mentre quello di Centrosinistra al 34,2%.

Giustamente direte : e beh? Dove sta la novità? L'Italia è sempre stato un paese di destra; la sinistra quando è arrivata ad un passo dal potere è stata ricacciata indietro con i torbidi anni della strategia della tensione, orchestrata anche da poteri internazionali.

Quindi constatata l'impotenza elettorale, alla sinistra altro non è rimasto che il consociativismo, quello meglio noto come "l' inciucio", perché nessuno, sia chiaro, in questo dannato paese è disposto a rimanere fuori dalla divisione della torta

La novità è che dopo un ventennio di follie berlusconiane, per la prima volta c'era la possibilità di affrancare il paese da quel fradiciume etico e morale che ha ammorbato la società fino alle radici, inquinando le coscienze e corrompendo gli spiriti a tal punto da renderci un paese con un livello di civiltà teorica indegno di un paese avanzato che si picca di essere tra i primi otto del mondo.

Tutto parte dalla sottovalutazione di chi e cosa ha rappresentato la piovra Silvio Berlusconi nella società italiana, già gravata da un pesante deficit etico e morale, e dalla conseguente traduzione di questa sottovalutazione in strumentalizzazione politica per fini personali.

Beppe Grillo ed il suo M5S, nato dal movimentismo online e da spinte antisistema, sono teoricamente il nemico mortale della piovra di Arcore; tuttavia l'azione politica messa in campo ha dimostrato la necessità del comico genovese di mantenere politicamente vivo Silvio Berlusconi per alimentare la strategia dell' "inciucio" con la quale tenta di svuotare il PD del suo elettorato e di centripetare l'astensionismo in direzione del M5S.

Poi i più maligni ci vedono anche un interesse più prosaico legato agli introiti che si materializzano nel suo sito, dove la demonizzazione del psiconano, testa d'asfalto ecc...,si traduce in preziosi click che portano tanti bei soldini alla Casaleggio Associati. Vero o no che sia, sta di fatto che per Grillo la soptravvivenza politica di Berlusconi è fondamentale, talmente irrinunciabile che quando c'è stata l'occasione di sepellirlo definitivamente si è tirato indietro. E questo è il suo peccato originale.

Matteo Renzi, soprannominato "l'ebetino" dalla inesauribile fantasia di Grillo, appena diventato segretario del PD è corso all'abbraccio con Silvio, non solo ridando credibilità politica e personale all'illustre pregiudicato, ma affidandogli persino la scrittura della riforma elettorale, quell' "Italicum" studiato per castrare elettoralmente il M5S ma che, proprio in quanto tale, finirà per confinare anche il PD in un alveo elettorale limitato.

Perché un Silvio Berlusconi forte attrae come una calamita tutto il ciarpame destrorso e moderato del paese che se ne impippa degli aspetti etici e morali, vanificando di fatto i sogni espansivi di cattura a destra del sindaco di Firenze.

Difatti già si vedono i primi segnali. L'ineffabile Pierferdinando Casini, annusando l'aria di poltrona come un cane da tartufo, è già riapprodato alla corte di Silvio, altri statene certi, lo seguiranno a ruota. Per la verità poco o nulla c'era da aspettarsi in un democristiano travisato da sinistrorso e i danni peggiori devono ancora arrivare .

E allora, saldo totalmente negativo? Per fortuna, politicamente parlando, esiste anche un resto diverso da zero. Bisogna cioè riconoscere al M5S il merito di avere completamente stravolto il quadro politico ed istituzionale che si era sedimentato nel corso di decenni. Volete un esempio?

Ieri si è riunita la Commissione di presidenza del Senato per un parere sulla costituzione di parte civile da parte della medesima istituzione nel processo che si apre sulla corruzione del senatore De Gregorio, già reo confesso, da parte di Silvio Berlusconi e che si inquadra più generalmente nella "compravendita" di parlamentari che il pregiudicato avrebbe posto in essere per far saltare il governo Prodi. Un atto corruttivo che, se definitivamente provato, stante la gravità ed il danno apportato al corso della vita politica e civile di questo paese, meriterebbe, esso solo, il carcere a vita.

La Commissione che, per fortuna formula solo un parere non vincolante, si è espressa con otto voti contro sei a favore della "non costituzione di parte civile", ovvero un' istituzione fondamentale della democrazia rinuncia a costituirsi parte offesa e derubata delle sue prerogative costituzionali.

A favore il M5S, il Pd e Sel, contro, ovviamente tutti i destrorsi, alfaniani, leghisti e frattaglie comprese varie ma, sorpresa delle sorprese, pure la senatrice Linda lanzillotta, delfina di Mario Monti. Un segnale chiaro e limpido in chiave di vecchio stile inciucesco, ovvero salvare Berlusconi per salvare l'intesa sulle riforme istituzionali con Matteo Renzi.

E la dignità istituzionale? Fanculo la dignità istituzionale, evviva il realismo politico.

Ma, in quel famoso resto diverso da zero lasciatoci in eredità dal M5S, per fortuna c'è il Presidente del Senato Pietro Grasso che, sconfessando il parere della Commissione, ha deciso che l'istituzione si costituirà parte civile e chiederà risarcimento a Berlusconi qualora venisse riconosciuto colpevole del reato ascrittogli.

Come credete sarebbe finita se al posto di Grasso ci fosse stato l'inciucesco Luciano Violante?

 


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