"Tom Clancy’s Jack Ryan": la guerra (3.0) al terrorismo
par Francesco Grano
lunedì 17 settembre 2018
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Prodotta e distribuita da Amazon Video, ideata da Carlton Cuse e Graham Roland, Jack Ryan è un’agile e intensa serie in otto episodi durante i quali una minaccia terroristica di matrice islamica non ben identificata rischia di far crollare il mondo nel caos. A carpire per primo la pericolosità del nemico “invisibile” è proprio l’analista Ryan il quale, da un giorno all’altro, si ritrova suo malgrado schierato sul campo come agente operativo sotto la guida del suo nuovo capo sezione, James Greer (Wendell Peirce). Gli ingredienti di Jack Ryan sono abbastanza semplici: una storia ben scritta e attuale, commistione di generi tra il thriller e il più puro action e – soprattutto – una struttura scenotecnica di prim’ordine che non ha nulla da invidiare ai “fratelli maggiori” cinematografici. Non a caso come altre serie della stessa durata (basti pensare agli otto episodi che compongono True Detective e True Detective 2) anche Jack Ryan dà l’impressione di essere un film di otto ore, senza bruschi vuoti di sceneggiatura o mancati raccordi dell’intreccio narrativo. Merito, questo, non solo rintracciabile nello script bensì nella regia che, nonostante sia alternata tra tre registi, riesce a formare un unicum stilistico che rende questo nuovo serial di Amazon Video una vera chicca per gli estimatori di Tom Clancy e non solo.
Come già affermato, i punti di forza di Jack Ryan sono la sceneggiatura e la solida regia (priva di qualsivoglia steadicam impazzita) che segue i suoi personaggi attraverso il dipanarsi delle vicende: tra gli Stati Uniti e lo Yemen, tra la Francia e la Turchia Jack Ryan mette in scena la guerra (3.0) al terrorismo fatta di analisti, agenti operativi, tracciamenti informatici, UAV di sorveglianza e di attacco al suolo e unità super addestrate di special forces facendo provare allo spettatore quella sensazione di embedded in ogni singolo episodio. Non sono poche le sequenze d’azione adrenalinica a base di letali scontri a fuoco, standoff e combattimenti corpo a corpo senza mettere da parte un’intera sequenza d’assalto notturno debitrice, senza dubbio alcuno, alla più famosa e magistrale sequenza d’attacco al compound di Abbottabad ritratta nello Zero Dark Thirty di Kathryn Bigelow; parimenti non mancano i momenti più introspettivi e intimi (mediante flashback e dialoghi) che sondano e mettono sotto la lente il background psicologico dei personaggi in scena, su tutti lo stesso Ryan (davvero ben interpretato da Krasinski, attore che si è fatto i “muscoli” nel 13 Hours di Michael Bay dimostrando, qui, di avere il giusto physique du rôle) in preda ai lasciti dello stress post traumatico avuto dopo un tragico incidente durante la sua carriera da marine in Afghanistan.
Tra pedinamenti, agguati, assalti diretti, incursioni missilistiche, corse contro il tempo e scoppi di violenza Jack Ryan dimostra di essere una serie realistica, cruda e attualissima priva di qualsivoglia esagerazione di matrice hollywoodiana: niente spettacolarizzazioni, quindi, così come non c’è traccia alcuna di becera propaganda retorica ma, semmai, in Jack Ryan si trova il giusto miscelamento delle dosi di tensione, azione e psicologia che permette al prodotto di casa Amazon di confermarsi come nuova punta di diamante delle serie in streaming e che, di sicuro, non è capace di deludere gli spettatori, anche quelli più esigenti.