Ti ricordi di Ken Saro-Wiwa? (video)

par Doriana Goracci
mercoledì 10 novembre 2021

Ken Saro-Wiwa: conobbi la sua storia attraverso un gruppo musicale, il Teatro degli orrori e un loro pezzo memorabile, A sangue freddo. Oggi la ripropongo, il passaparola funziona alle volte anche così.Oggi avrebbe 80 anni , ne aveva 54 quando fu ucciso, per questioni "climatiche".

 

Il 10 novembre del 1995, in Nigeria, l’autore televisivo, romanziere, imprenditore ed ambientalista Ken Saro-Wiwa e altri otto attivisti del Movimento per la sopravvivenza del popolo Ogoni (Mosop), vengono impiccati dalle forze governative. 

"Oggi Ken Saro Wiwa ci avrebbe detto che la sfida climatica è in primo luogo una battaglia di giustizia e che ognuno in maniera non violenta deve scegliere da che parte stare": « ”…tutti noi siamo di fronte alla Storia. Io sono un uomo di pace, di idee. Provo sgomento per la vergognosa povertà del mio popolo che vive su una terra molto generosa di risorse; provo rabbia per la devastazione di questa terra; provo fretta di ottenere che il mio popolo riconquisti il suo diritto alla vita e a una vita decente. Così ho dedicato tutte le mie risorse materiali ed intellettuali a una causa nella quale credo totalmente, sulla quale non posso essere zittito. Non ho dubbi sul fatto che, alla fine, la mia causa vincerà e non importa quanti processi, quante tribolazioni io e coloro che credono con me in questa causa potremo incontrare nel corso del nostro cammino. Né la prigione né la morte potranno impedire la nostra vittoria finale…” . » (Ken Saro-Wiwa)

 
“… La colpa era quella di aver denunciato al mondo intero la devastazione dell’ecosistema e gli abusi commessi ai danni delle popolazioni del Delta del Niger, da dove ancora oggi viene estratta la maggior parte del petrolio nigeriano. Insieme al governo di Lagos, Ken Saro Wiwa, autore di romanzi, poesie e apprezzati programmi televisivi, aveva puntato il dito anche contro le compagnie petrolifere che in quel momento si spartivano la torta del petrolio: la anglo-olandese Shell e l’americana Chevron. Le multinazionali, consapevoli dei devastanti impatti ambientali sull’ecosistema e sulle popolazioni, diedero un grande sostegno al regime militare nigeriano, anche perché garantiva attraverso la repressione la stabilità politica necessaria a far prosperare gli affari. La Shell pagò 15 milioni e mezzo di dollari per evitare di essere formalmente accusata nel corso di un processo avviato negli Stati Uniti nel 1996 sulla complicità della compagnia con il regime militare…
 
Quanti giovani di 26 anni, tanti da quando è morto, anni più anni meno, sanno di lui? Ho fatto un tentativo, oggi che la diffusione delle notizie è tanto rapida, come per lui e gli altri attivisti fu l'esecuzione, senza alcuna pietà.Spero nella circolazione del ricordo, quanto mai ancora valido umanamente.
 
Doriana Goracci
Foto Friends of the Earth International/Flickr

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