Ti ha già Risposto, Nichi: continua la querelle tra Bindi e Vendola sui matrimoni gay

par Enea Melandri
giovedì 6 settembre 2012

Una nuova puntata della sit-com Rosy & Nichi è andata in scena lunedì sera alla Festa Democratica di Reggio Emilia, e ancora una volta si è finiti a battibeccare sulle unioni omosessuali. Anche le battaglie per i diritti civili (che è un eufemismo, trattasi di diritti umani) rischiano di diventare un'arma di distrazione di massa in mano ai partiti per parlare d'altro e farsi vento in attesa delle elezioni.

Neanche confrontarsi, ma solo battibeccare, perché al confronto non è stato aggiunto alcun elemento politico nuovo, con Rosy che è tornata a raccontare le sue frottole costituzionali: "La Costituzione italiana ci dice con chiarezza che mentre è possibile riconoscere i diritti delle coppie omosessuali non è pensabile l’istituto del matrimonio, come stabilito anche da una recente sentenza della Corte costituzionale”. E' una balla, perché la Consulta ha semplicemente detto che il matrimonio, per ora, è solo per le coppie etero, ma che il Parlamento è perfettamente abile a legiferare in proposito senza intaccare il significato della Carta, come dicevo.

A quel punto, entra in scena un nuovo Nichi: "A 54 anni voglio dire che mi voglio sposare con il mio compagno". Rileggendo Chomsky, sorge il dubbio si tratti di una manipolazione emotiva a cui dovremmo essere già abituati (mica solo Berlusconi sa usare la retorica per far leva sulla psicologia della gente), ma la richiesta di Vendola è giustissima.

Ma ricordo al Vendola politico, che la Padrina Bindi ha già risposto in modo rabbioso ad una platea urlante che chiedeva analoghi diritti: “Siete liberi di vivere in un altro paese” 


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