Thyssen Krupp 365... anni dopo

par Sabatino Di Giuliano
giovedì 11 dicembre 2008

Taranto, foto mia. Ilva. Carro siluro. Vi si cola la ghisa proveniente dalla bocca dell’alto forno. Nella sua bocca sono cadute diverse persone. Non ci sono mai entrate, perchè si polverizzavano prima...

Ho lavorato 14 anni nell’ambiente siderurgico. Progettista informatico, diciamo così.
In Ansaldo come cliente di Ilva, Tyssen, Sidmed spagnola, Acroni slovena, Perwaja malese, Nitco iraniana, Lucchini di Piombino, Riva di Terni Genova e di Taranto, Pittini di Osoppo, una ditta americana di cui non ricordo il nome, cinesi, iracheni e altri grandi impianti nel mondo.

Sono riuscito a fuggire da quell’ambiente pagando un caro prezzo: il dimezzamento del mio stipendio.

Ora sono un "fannullone"... dello stato, grazie alla superficialità e alla campagna denigratoria del mancato Premio Nobel Brunetta.
Ne ho viste di tutti i colori negli impianti siderurgici, situazioni tragiche, feriti e morti.
Ora sto vedendo alcuni miei compagni di una volta e il mio amico Dario morire per tumore legato all’amianto.

Vivo con questa spada di Damocle.
Non ho diritto alle agevolazioni della legge per il pensionamento, mentre molti miei ex colleghi che non sono mai usciti dal loro ufficio, sono già in pensione, a carico della collettività, grazie ai benefici della “legge sull’amianto".
Dopo un primo momento di sconcerto e paura ho superato tutto grazie ad un’iniezione di sana follia nelle mie vene.


Praticamente, "me ne fotto", nel senso che non mi prendo tanto sul serio e sdramatizzo situazioni di lavoro e sociali dove i personaggi si gonfiano come pavoni maschili.

Lo scherzo del destino?
Lavoro in Inail, sempre come tecnico informatico.
Buffo vero?
Ora sono da quest’altra parte.

L’oggetto del mio ente è il lavoratore assicurato, il cliente, ossia l’infortunato.
Nei meeting sento parlare di morti, numeri, cifre, statistiche, sicurezza.
Come se il mondo del lavoro, delle fabbriche e dei cantieri, fosse lontano, in un’altra dimensione.

E intanto là fuori continuano a morire.
Mentre noi aspettiamo la stitica tredicesima...


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