The counselor, ma davvero è Ridley Scott?

par soloparolesparse
lunedì 17 febbraio 2014

The counselor è un buon film, ma avrebbe probabilmente potuto essere molto di più di questo visto il cast a disposzione di Ridley Scott, visto l’intreccio comunque interessante e visto soprattutto che, cazzo, è un film di Ridley Scott!

E invece rimane un buon film, di cui probabilmente rimarrà poca traccia se non per un paio di sequenze di cui parleremo dopo (per chi non ha già intuito) e che poco hanno ache fare con l’insieme.

Abbiamo un avvocato, giovane, un buon avvocato, innamoratissimo e pronto a sposarsi. Solo che poi va ad impelagarsi in un paio di affari poco puliti. Anzi si impelaga in un affare poco pulito (roba di droga) e commette una leggerezza che si rivelerà fatale.

Parte infatti una fuga per scampare ad accuse, casini e probabilmente anche per salvare la pelle.


Intorno a lui abbiamo il cattivo di turno, poi un altro mezzo cattivello e la più cattiva di tutti, vale a dire una Cameron Diaz splendida, letale, cinica e spietata. Obiettivamente uno dei suoi ruoli più estremi.

L’intreccio è buono, la narrazione si perde un po’ diventando a tratti noiosa. Poi però ci sono piccole chicche come l’omicidio del tipo in moto o lo strumento di decapitazione di cui ci racconta uno sporco Brad Pitt.

E dire che si comincia alla grande con Michael Fassbender e Penelope Cruz sotto le lenzuola in una sequenza iniziale interessante che si conclude con l’orgasmo della nostra stimolata solo dalla lingua del buon Michael.

E così siamo arrivati al punto, perchè nonostante tutto secondo me di questo film rimarranno due scene non fondamentali per la vicenda ma imperdibili per molti. E parlo ovviamente di Penelope Cruz e Cameron Diaz che chiacchierano amabilmente di sesso praticamente nude sul lettino del massaggiatore e della stessa Diaz impegnata a scoparsi una Ferrari gialla.


Esatto, si, avete capito bene!


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