The Book of Eli: un film sull’importanza dei valori umani

par Angelo Cerciello
venerdì 6 marzo 2015

The Book of Eli è un film del 2010 diretto dai fratelli Hughes. Il film racconta di un mondo post apocalittico: siamo nel 2043, 30 anni dopo una guerra nucleare. Eli, un uomo dal passato misterioso, si dirige a piedi verso la costa occidentale degli Stati Uniti, muovendosi tra rovine, scenari desertici e città crollate a pezzi. Per le strade vige la più assoluta anarchia: persone che rubano cose e cibo ad altre persone in un’escalation di violenza senza fine.

Eli giunge in una città in rovina, del tutto distrutta, in cui gli abitanti sono ridotti alla fame e alla totale privazione di ogni comfort: tale città è comandata da Carnegie, una sorta di boss mafioso locale, il quale è in cerca di una bibbia, la quale, secondo il suo pensiero, potrebbe recargli potere grazie alle parole dei testi sacri.

Al pub locale Eli viene attaccato prima da un gruppo di uomini e poi fa la conoscenza di Carnegie che gli fa portare acqua e cibo e dopo anche una ragazza, Solara. Eli rifiuta di avere rapporti sessuali con la ragazza ma mangia insieme a lei, dopo aver ringraziato Dio per la compagnia della ragazza e per i cibo.

Il giorno dopo Carnegie e i suoi uomini cercano di impadronirsi della bibbia di Eli ma quando gli sparano i colpi non lo colpiscono ed Eli riesce a fuggire lasciando dietro Carnegie ferito ad una gamba. Eli è seguito nella fuga da Solara: l’uomo prima respinge la donna dicendole di voler restare solo, poi la salva dall’assalto violento di un gruppo di violenti.

Eli e Solara allora sono in fuga da Carnegie e dai suoi uomini in una zona desertica e finiscono a casa di due anziani, che si scopre, poco dopo, che mangiano esseri umani. Eli e Solara vogliono fuggire ma scoprono che fuori la casa dei due anziani ci sono Carnegie e i suoi uomini. Carnegie allora si fa consegnare la bibbia di Eli e poi gli spara. In seguito, Eli e Solara riescono a fuggire insieme fino ad arrivare a San Francisco, anche essa distrutta e ridotta ad uno stato fatiscente. I due si dirigono ad Alcatraz, dove vive un gruppo di sopravvissuti civilizzati i quali hanno eretto una fortezza protettiva e stanno preservando la cultura umana. A questo punto del film si scopre che la bibbia che Carnegie ha rubato è in realtà un libro per ciechi e Carnegie non è in grado di leggerlo e si scopre che Eli ha imparato tale libro a memoria e lo detta a Lombardi, il leader dei civilizzati, che si impegna a trascriverlo. Il film finisce con Eli che muore mentre a Solara viene offerto di restare con tra i civilizzati che vivono ad Alcatraz. La ragazza rifiuta l’offerta e torna al villaggio da sua madre portando con sé gli effetti di Eli.

Questo film parla di fede, parla di spirito, parla di anima…Un film profondo ed introspettivo sui valori umani e sulla civiltà. Un film grazie al quale possiamo riflettere sulla solitudine, condizione non voluta ma necessaria della vita del protagonista, Eli, solo a combattere in un mondo in decadenza sotto tutti i punti di vista: dal punto di vista sociale, antropologico, umano, etico, esistenziale…

Il film dei fratelli Hughes parla anche dell’importanza della cultura in un mondo in preda alla devastazione morale più completa: come non cogliere una metafora della società contemporanea in cui la cultura è spesso bistrattata a favore di fenomeni come la massificazione e l’appiattimento sociale.

Il film sembra porre una domanda schietta e diretta: come sopravvivere in un mondo nel quale regna l’anarchia e la totale mancanza di regole etiche e morali? L’uomo solitario impersonato da Eli è la risposta a tale domanda, nel suo essere schivo, sempre pronto a combattere e a difendersi dai soprusi, un uomo credente nella vita, nei valori umani di compassione e di pietà, un uomo solo in un mondo dove si è smarrita la via della rettitudine.


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