Tetto per gli stranieri. Riforma Gelmini: novità e polemiche

par Katy
venerdì 20 marzo 2009

Dopo gli scontri avvenuti il 19 marzo a Roma tra gli studenti dell’Onda e le forze dell’ordine, si riavviva la protesta sulla riforma Gelmini. Mentre nelle piazze si stavano svolgendo le proteste degli studenti, a Palazzo Chigi, in una conferenza stampa, il Ministro Maria Stella Gelmini, ha dichiarato le misure che il Governo intende adottare sul versante scuola: riduzione dei corsi universitari, fissazione di un tetto per gli stranieri a scuola e prepensionamento dei docenti.
 
Il Ministro ha annunciato: «Stiamo pensando all’introduzione di un tetto intorno al 30%» della presenza di alunni stranieri a scuola. La Gelmini auspica che ciò sia possibile entro il 2010- 2011 e a tal fine sta "chiedendo ai dirigenti uno sforzo per risolvere già dal prossimo anno i casi limite", ha aggiunto citando il caso della scuola "Pisacane" (sito) di Roma. Lo studio della lingua e della Carta Costituzionale sono per il Ministro due elementi necessari per l’integrazione.
 
La novità per quanto riguarda i docenti, è la possibilità di andare in pensione non più dopo 40 anni di servizio ma dopo 40 contributivi. In questo modo il numero delle persone che potrebbero decidere di andare in pensione diverrebbe significativamente più ampio a vantaggio delle migliaia di precari in attesa di un posto di lavoro. La Gelmini ha spiegato che già da quest’anno “quasi 32 mila insegnanti hanno chiesto di andare in pensione e 8 mila richieste di pensionamento sono state presentate dal personale Ata: questo significa che con 32 mila pensionamenti i 42mila posti in meno per i precari previsti a inizio anno si riducono notevolmente”.
 
I corsi di laurea verranno ridotti del 20% rispetto al corrente anno accademico, ha annunciato ieri la Gelmini a Palazzo Chigi, illustrando i provvedimento per la razionalizzazione dei corsi di laurea. Lo scopo di tale decisione sarebbe quello di eliminare i corsi non essenziali e rendere più razionale l’organizzazione delle attività didattiche in modo tale da offrire agli studenti una maggiore “qualità” dell’insegnamento. ’’In questi anni - ha aggiunto Gelmini - si è assistito ad una proliferazione dei corsi di laurea non sempre motivata da reali esigenze del mercato del lavoro’’.
 
A fomentare gli animi ha provveduto il Ministro Brunetta che ha dichiarato che gli studenti dell’Onda sono “guerriglieri e verranno trattati come guerriglieri” e nega che nel paese vi sia una vera protesta ma soltanto “ogni tanto delle azioni di guerriglia da parte della associazione Onda. Ma vedo che nelle votazioni degli organi di rappresentanza degli studenti l’Onda non esiste. Sono un democratico e quindi credo molto più al voto che alle azioni di guerriglia. L’Onda non l’ho vista nelle recenti elezioni degli studenti, quindi sono dei guerriglieri e verranno trattati come guerriglieri”. Più cauta pare la Gelmini che oggi, in occasione del 15° congresso nazionale dell’Agesc, ha affermato "Massimo rispetto per l’Onda ma episodi come quelli de La Sapienza e di Roma 3 non abbiano a ripetersi”. La scuola e l’università devono essere luoghi dediti alla libertà d’opinione ma non si deve incorrere in manifestazioni di violenza.


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