Testamento biologico: “Avvenire” contro Franceschini

par UAAR - A ragion veduta
lunedì 23 febbraio 2009

Secondo il quotidiano dei vescovi italiani Avvenire, la nomina di Dario Franceschini a segretario del Partito Democratico “ha ristretto lo spazio per la ricerca di una soluzione di mediazione su temi delicati e complessi come quello della regolamentazione della fine della vita”.

Per l’editorialista Sergio Soave “il rischio di una radicalizzazione delle posizioni che faccia da contrappeso alla nomina di un segretario che non esce dalla storia della sinistra è in un certo senso inevitabile”. Al momento dell’insediamento, Franceschini aveva affermato: “Difenderò il diritto della Chiesa di fare sentire la sua voce. Mai dimenticando che per tutti noi, credenti e non, è inviolabile il principio sacro della laicità dello Stato”.



Il neo-segretario era intervenuto anche a proposito di una legge sul testamento biologico: “Ma è pensabile, come sostiene il governo, che l’idratazione e l’alimentazione vadano garantiti anche contro la volontà? Sapete come la penso ma rispetterò chi non se la sente di condividere questa scelta”.

Frasi che hanno suscitato perplessità tra i teiodem, a cui ha dato voce proprio Avvenire: Paola Binetti ha dichiarato di sentirsi “molto, molto perplessa e preoccupata”.


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