Terremoto in Nord Italia: le previsioni inascoltate e le disposizioni del Governo

par Barev
mercoledì 30 maggio 2012

Disclaimer: questo articolo non vuole suggerrire un appoggio favorevole alle ipotesi complottistiche che la rete mette a disposizione giorno dopo giorno. Vuole altresì essere uno spunto di riflessione sulla percezione del terremoto nelle sfere alte, e come, a tali emergenze, risponde il governo.

Il 20 maggio 2012 la terra trema in gran parte del nord Italia. L’epicentro accertato è sito in Emilia Romagna, a pochi chilometri da Bologna. Si tratta di una scossa forte, con magnitudo 6,00 e che provoca 7 vittime.

A far discutere, per un breve periodo di tempo dopo la scossa, è una legge del governo Monti, il D. L. n. 59/2012, circa le Disposizioni urgenti per il riordino della Protezione Civile, il quale afferma che “al fine di consentire l'avvio di un regime assicurativo per la copertura dei rischi derivanti da calamità naturali sui fabbricati a qualunque uso destinati, possono essere estese tutte le polizze assicurative contro qualsiasi tipo di fabbricato appartenente a privati”. Tutto chiaro? In altre parole, lo Stato non è necessariamente obbligato a rimborsare i danni causati da tali eventi naturali distruttivi.

Non è ancora ben chiaro come lo Stato agirà nei confronti del terremoto appena accaduto. La Protezione Civile sta comunque intervenendo per portare soccorso alle popolazioni colpite dal sisma. Ma fino a che punto una legge del genere può essere considerata “giusta”?

Uno spunto di maggiore riflessione, poi, ci viene dato da una notizia apparsa sul Corriere del Mezzogiorno, il quale afferma che il “Centro Enea” di Bologna, attraverso due algoritmi, aveva previsto un possibile terremoto nel nord Italia prima che questo effettivamente accadesse. 

La notizia appare il 21 maggio 2012. Sempre nell’articolo si legge che il direttore Alessandro Martelli è preoccupato per il sud, in particolare per la Sicilia e la Calabria, dove esiste la possibilità di un sisma molto più forte. Una paura infondata? Eppure, proprio nella notte precedente alla seconda forte scossa nel Nord Italia, la terra ha tremato in Calabria e Basilicata. La magnitudo era molto più bassa di quella prevista, ma quanto ancora vogliamo rischiare prima di renderci conto che, forse, dovremmo dare ascolto anche ai metodi sperimentali?


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