Terremoto Abruzzo: una testimonianza
par Michela Aprea
martedì 7 aprile 2009
Terremoto in Abruzzo 3,30 tra veglia e sonno è caduto tutto il centro de L’Aquila
“È caduto tutto”: è la testimonianza di A. colta tra veglia e sonno dal terremoto che ha devastato l’Abruzzo. Circa 180 i morti contati, oltre 1500 feriti per una scossa di 5,8 gradi (scala Richter) che ha distrutto tutto il centro de L’Aquila e interi comuni da San Demetrio, Pizzoli, Rocca di Mezzo, Paganica, Fossa, Villa Sant’Angelo a San Gregorio, Poggio Picenza, Onna, San Pio, Barrile, Ocre, Rovere, Rocca di Cambio, Pianola, Poggio di Roio, Tempera, Camarda..
La voce è rotta dallo spavento, sono ancora troppo poche le ore passate da quelle terribili 3 e 30 di un mattino che non scorderà mai.
“Sono fuggita dal Vesuvio per rischiare la morte qui” è il pensiero che la donna, napoletana, da poco più di un anno trasferita nel capoluogo abruzzese, non riesce a cancellare.
L’hanno svegliata le mura che si accartocciavano sulla sua testa. Poche ore prima, impaurita dalla prima scossa, quella lieve sentita in serata, aveva deciso di trascorrere la notte, insieme alla figlia, a casa di parenti nel centro di L’Aquila. Forse un’avvisaglia divina, visto che la sua di casa era nel centro di quella Paganica ormai diventata un paese fantasma.
“Abbiamo perso tutto - continua a ripetermi - ma almeno stiamo tutti bene” mentre con la sua famiglia si dirige lontano, da una città e una terra devastati.