"Terre", che producono frutti

par Eliana Iuorio
lunedì 27 giugno 2011

Un Festival, per cambiare. Un'occasione per incontrarsi e fare rete, confrontarsi. Una barriera, alta e resistente, contro le mafie.

E' notizia di pochi giorni fa, l'atto scellerato e vile nei confronti della cooperativa Eureka, di Casal di Principe (Ce); segno che le mafie osservano e temono le iniziative volte a portare quel "fresco profumo di libertà" tanto invocato da Paolo Borsellino.

Sì. Le mafie hanno paura e vigliaccamente agiscono; ora per mezzo di intimidazioni, ora attraverso minacce esplicite, come quelle subìte da tanti.
Di giovedì, la notizia dell'atto violento nei confronti di Tina Palomba, cronista del Corriere di Caserta, "rea" di svolgere il proprio lavoro con onestà intellettuale e senso del dovere.

Un gruppo di giornalisti ha fatto partire una raccolta di firme (iniziativa plaudita dall'Ordine dei Giornalisti della Campania e dal suo Presidente, Ottavio Lucarelli), che saranno poste in calce ad un manifesto di solidarietà e denuncia, a sua volta affisso, nella zona ove è avvenuto l'attentato incendiario.

E' in questo clima, che parlare, discutere, riflettere sui temi legati alle mafie acquista un valore aggiunto.

Ed è per dare chiaro segno di presenza del movimento antimafia, che Libera coordinamento di Caserta ed il Comitato don Peppe Diana, realizzano quest'anno, per la IV edizione, il Festival dell'Impegno Civile: unica manifestazione, interamente a svolgersi su terre e beni confiscati.

Un programma fitto di manifestazioni, presentazioni di libri, mostre, interventi di grandi magistrati, scrittori, artisti, che si svolgerà fino al 10 luglio 2011, per testimoniare la forza della parola, della cultura, al fine di arginare e contrastare il fenomeno mafioso.

Ideatore artistico e coordinatore della rassegna è Pietro Nardiello, giornalista impegnato, che ricordiamo anche per l'importante contributo al progetto "Strozzateci tutti", per il quale ha scritto un saggio estremamente importante, sul tema "beni confiscati".

Martedì 28 giugno, il Festival farà tappa ad Ottaviano (Na), al Castello mediceo, con l'iniziativa "Libri al Castello"; conversazioni e presentazioni dei libri: "Teatro Fuorilegge", di Tony Laudadio, ed. Spartaco; "Il Mammut", curatore Giovanni Zoppoli, ed. Marotta & Cafiero; "I medici della camorra", di Corrado De Rosa, ed. Castelvecchi; "Gesù è più forte della camorra", di don Aniello Manganiello, ed. Rizzoli.

La parola, più forte di qualsiasi arma; più incisiva di qualsiasi azione; fa tremare i "signori della mafia". 

E "rompe" ancor di più oggi, in una società ove chi impugna la pistola, o copre di benzina l'automobile di una cronista per poi darla alle fiamme.. è solo una pedina, manovrata come un burattino. Costoro possono ancora comprendere (se il fiume impetuoso della parola e dell'impegno continuerà il suo corso!), di essere destinati ad essere sfruttati e schiacciati, fino a fare una brutta fine.

E tutto questo, per ingrassare chi se ne sta seduto comodo, dietro la propria scrivania, a bere champagne, fare affari e stringere patti, di ogni sorta, ad ogni livello.

Ecco perché il Festival dell'Impegno Civile, come tutte le iniziative e le azioni di chi utilizza la parola e la cultura, per affrontare le mafie, rappresenta un modo concreto per partecipare a quel cammino di impegno concreto, volto a sgretolare il fenomeno mafioso; un passo decisivo, per un cambiamento di mentalità e la demolizione di quel consenso, che la nutre.


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