Tema sicurezza: il Governo non sa cosa fare

par Gianluca Santilli
lunedì 26 gennaio 2009

Ho appena terminato di leggere una dichiarazione di Gasparri (Pdl) che ha del surreale. Il “prode” presidente dei Senatori del Pdl, parlando dello stupratore scarcerato accusa i magistrati di essere delle toghe rosse e folli ed invita, non si sa bene chi, a punire chi premia i criminali. Tralascio il populismo di simili dichiarazioni, indegne di un Capogruppo al Senato, perché vorrei soffermarmi sul nervosismo che è possibile leggere tra quelle righe che paiono scritte da un uomo sull’orlo di una crisi di nervi.

Toghe rosse, toghe folli, caso De Magistris, vertici delle FF.PP. spiati, caso Genchi… Gasparri insomma in 5 righe fa un pout pourri di banalità dimenticando cosa avvenne durante l’ultimo governo Berlusconi ai vertici della struttura CNAG di Telecom, in Commissione Mitrokhin e via discorrendo. Ma quello che emerge dalla parole di Gasparri con sconcertante chiarezza è che ci troviamo davanti alla totale assenza di misure concrete per fronteggiare il tema sicurezza cui si tenta di rispondere lanciando proclami assurdi contro i magistrati, definendoli toghe rosse ed accusandoli populisticamente di premiare i criminali. Chiacchiere da bar…

La verità è che sia Berlusconi che Alemanno sono incapaci di gestire la realtà dei fatti e mentre i cittadini italiani e romani invocano risposte concrete al problema sicurezza i governi di centrodestra rispondono con crociate massmediatiche contro i magistrati, militari in città inutili perché impossibilitati ad agire dalla legge e decreti spot (come quello anti-borsone, quello sulla prostituzione o quello anti-alcol) che hanno come unico obiettivo la repressione momentanea senza alcun riguardo per la vera attività di polizia, ossia la prevenzione e per l’attività di governo, ossia l’educazione al rispetto dell’altro.


Credo che si debba dire basta a questi provvedimenti demagogici e a queste campagne populiste che alzano quel fumus utile solo a confondere i cittadini, affrontando seriamente e con grande senso di responsabilità la situazione. Si cominci dallo sbloccare i concorsi per l’assunzione di nuovi operatori delle Forze dell’Ordine, si prosegua stabilizzando i VV.UU. capitolini ormai in sofferenza per l’esiguità delle forze visto che i concorsi banditi durante la Consiliatura di Veltroni sono bloccati.

Si utilizzino i milioni di euro che ci costano i militari nelle strade per pagare gli straordinari delle Forze di Polizia, si illuminino le strade buie senza cercare sempre nuove scorciatoie per pagare meno l’ACEA e si costruiscano nuovi campi di accoglienza per le migliaia di sbandati che vivono in improbabili alloggi di fortuna il cui sgombero, operato come sta facendo Alemanno, ha il solo effetto spot di nascondere la polvere sotto il tappeto visto che non c’è alcuna volontà di trovare loro una sistemazione ed una soluzione al problema.

Si riordini il piano del commercio e lo status delle pseudo-associazioni private che somministrano alcolici senza far diventare la Capitale d’Italia la città dei divieti. Insoma si pongano delle regole che abbiano la prerogativa di guardare al di là della momentanea emergenza ma che siano le basi su cui costruire un nuovo modello di società e di città.

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