Telese dice basta al Fatto Quotidiano e fonda un altro giornale (cartaceo)

par Raul Scalogna
giovedì 7 giugno 2012

"Un altro giornale di carta?" ha commentato qualcuno in rete apprendendo la notizia della scissione interna al Fatto Quotidiano e alla conseguente volontà di Luca Telese di voler fondare un altro quotidiano che si chiamerà "Pubblico". Erano ormai arrivati a un punto di non ritorno, lui e l'altro co-fondatore del quotidiano diretto da Antonio Padellaro, Marco Travaglio che alla richiesta di un cambiamento di linea editoriale dopo la caduta di Berlusconi si era sentito rispondere un bel niet. E così al Corriere della Sera che lo ha intervistato, ha spiegato che il punto di rottura è arrivato quando, di ritorno dalla Francia nel post elezioni coincidente con l'elezione a sindaco di Parma di Pizzarotti, ha letto il titolo di apertura del proprio giornale: "Parmacotti", e non ne ha potuto più.

Non ne ha potuto più per Travaglio, quindi, perché non si è passati "dalla protesta alla proposta" ma anche per una linea troppo grillina dice.

Un Travaglio che secondo lui "vive nei miti della sua infanzia" dice e che stava troppo appresso a Grillo e Casaleggio:

«Diciamo che al Fatto eravamo divisi tra Bosnia-Erzegovina e Croazia. E che politicamente, a un certo punto, hanno preso il potere i croati. Così dopo il primo turno delle amministrative Beppe Grillo è diventato Gesù. Casaleggio un guru. Ma il povero Tavolazzi non lo si poteva intervistare... Troppo per me». Ci ha provato, dice, a cambiare la linea «nichilista-gesuitica» di Travaglio, «giovane vecchio che vive nei miti della sua infanzia. Due culture diverse avrebbero potuto convivere. Ma con Marco non si parla. In una discussione ha due reazioni: se è arrabbiato gira il collo a 37 gradi da un lato, tace e gli si gonfia una vena. Se non è d'accordo sorride. Non è interessato al dibattito democratico».

La sua prossima avventura sarà, quindi, Pubblico, un giornale

«costruito sul modello di un garage della Silicon Valley. Voce ai giovani contro la casta dei 60enni. Cambiare l'agenda di sinistra. E finalmente non sarò più vittima dell'ossessione di Travaglio, e di tutti i mafiologi, del "papello" di Spatuzza. D'altronde Marco ammetteva: il 75% di quello che scrivete non mi interessa. 

Pubblico avrà 20 pagine, uscirà a partire da settembre a 1,50€ e sarà formato prevalentemente da giovani. Telese, come dice sempre al Corsera, si porterà con sé alcuni collaboratori che aveva proprio al Fatto:

tra cui Federico Mello e Manolo Fucecchi. Ma anche Francesca Fornario ( l'Unità ), Tommaso Labate (già al Riformista ) e Stefania Podda ( Liberazione ). E poi firme come Ritanna Armeni, Corrado Formigli, Mario Adinolfi, Marco Berlinguer e Carlo Freccero

 


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