Tecnocrazia come apparato di propaganda
par Angelo Cerciello
sabato 17 gennaio 2015
Il mondo contemporaneo sembra aver sancito da tempo il primato dell’economia sulla politica. La politica e i governi sono letteralmente sudditi dell’economia: politica e governi devono ubbidire a poteri forti, a multinazionali, ai mercati etc. Oltre alla delegittimazione della politica e dei governi c’è stata la delegittimazione degli stati, delle nazioni con la conseguente perdita di sovranità a favore di enti transnazionali.
Il nostro mondo sembra aver sancito anche il primato della tecnologia sull’economia: la nostra società sembra la società del visibilio della tecnologia e dell’innovazione. La tecnologia, con i suoi tanti prodotti di ogni genere e per ogni fascia sociale, sembra aver posto un incontestabile dominio e supremazia nell’odierna società dell’immagine. La tecnologia, dalla rivoluzione industriale di fine 1700 e inizio 1800, fino alla rivoluzione multimediale contemporanea, ha conquistato sempre maggiori spazi e orizzonti. È anche grazie alla tecnologia che si è passati dal fordismo al post-fordismo, dalla società moderna alla società postmoderna.
Dalla terza rivoluzione industriale o mass-mediatica assistiamo all’instaurazione di una sorta di tecnocrazia che ben si accompagna all’affermazione di un mondo neoliberista e capitalista, un mondo globalizzato e sregolato dal punto di vista economico.
Questo è un brano estratto da un articolo pubblicato in passato su http://systemfailureb.altervista.org/:
La fiducia nel progresso tecnologico guida tantissime nazioni, svariate popolazioni, interi continenti: si potrebbe parlare di una “tecnocrazia” imperante, attraverso i suoi prodotti, i suoi segni, le sue immagini etc.
I prodotti dell’era tecnologica sono sempre più all’avanguardia e “impressionano” coloro che ne usufruiscono come fossero “miracoli”, meraviglie da comprare e da possedere per far parte del mondo “strabiliante” dell’evoluzione tecnologica e del progresso.
Una miriade di oggetti che restituiscono simboli, segni, icone e tanto altro formando l’immaginario collettivo di intere comunità “dedite” al progresso.
L’alba della tecnocrazia è giunta già da tempo e “fiumane” di persone si riversano nei centri commerciali per l’acquisto dei nuovi prodotti che la tecnologia contemporanea offre, i nuovi “miracoli” da possedere e da sfoggiare.
http://systemfailureb.altervista.org/la-tecnocrazia/
La tecnocrazia ha potuto affermare il suo dominio grazie ad un apparato simbolico ed iconico oltremodo potente, come abbiamo potuto verificare dalle parole del brano appena citato. Tecnocrazia che si avvale della sovrastruttura ideologica della società dell’immagine che propone icone pop, sottoculture, mitologie, divi da adorare, supereroi etc.
Tecnocrazia che si avvale quindi di un apparato di propaganda dalle dimensioni immani, un apparato di propaganda che attua manipolazione e veicola il consenso.
La tecnocrazia, essendo espressione e facciata del mondo capitalista e neoliberista si oppone alla democrazia, si oppone ai diritti, si oppone agli individui e all’ambiente.