Tanya Rosenblit, una Rosa Parks del terzo millennio?

par UAAR - A ragion veduta
martedì 20 dicembre 2011

Sulle Ultimissime abbiamo più volte scritto degli ultraortodossi haredi che impongono la segregazione delle donne negli autobus che attraversano i loro quartieri di Gerusalemme. Sarebbe vietato: e tuttavia i fondamentalisti pretendono e la massa si adegua. Una forma di condizionamento sociale, tipica delle religioni.

Nei giorni scorsi è tuttavia successo qualcosa di nuovo. Tanya Rosenblit, ventotto anni, è salita sall’autobus che da Ashdod si dirige a Gerusalemme.

Si è seduta sui sedili anteriori. Quando sono saliti due ultraortodossi, con male parole hanno preteso che si spostasse in quelli posteriori. Lei si è rifiutata. E ha continuato a rifiutare l’umiliazione. Dopo mezz’ora di discussione, anche il conducente si è visto costretto a chiamare la polizia, che ha ricordato ai due energumeni cosa prevede la legge. Anche gli altri passeggeri hanno cominciato a rumoreggiare. E i due sono scesi.

E’ la prima volta che una donna israeliana riesce a ottenere tanto. Come Rosa Parks per gli afroamericani, il suo gesto potrebbe inaugurare una stagione in cui la prepotenza di questi fanatici sarà progressivamente ridimensionata.

Nella sua testimonianza pubblicata su YnetNews, Tanya Rosenblit afferma di “non essere anti-religiosa”, ma di essere infastidita “dalla tolleranza che lo Stato mostra nei confronti di questi fenomeni”. Che non accadono soltanto in Israele.

(Raffaele Carcano)


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