TV di stato: Stop allo Spot, altrimenti via il canone!

par LIBERALVOX SocialNetwork
lunedì 19 gennaio 2009

Considerati i programmi che ci propinano quotidianamente tivù pubblica e privata - appiattiti sugli stessi standard di cretineria - delle due l’una: o tolgono la pubblicità dai programmi Rai, oppure aboliscono il canone.

In Francia è già partita la Rivoluzione-Sarkozy che ha decretato la fine della pubblicità nella tv statale, quella con il canone tanto per intenderci. Ed è stato subito un successone: oltre tre milioni di spettatori in più davanti ai teleschermi per l’esordio della tv pubblica senza… “carosello”. E’ stata la rivincita del tele-spettatore che, pur a fronte di un canone, era costretto ad ingurgitare spot, televendite e programmi trash in nome di un Auditel drogato, insensibile alla continua ed inesorabile fuga di spettatori.


Liberati dalla rincorsa all’inserzionista pubblicitario da inzeppare a tutti i costi all’interno di immagini e chiacchiere sempre più idiote, forse i programmi potranno essere più interessanti o semplicemente mantenere un ritmo normale o quantomeno accettabile di cretineria che non sarà più obbligatoria. Una moderazione che potrebbe far bene anche alla tivù privata, quella che vive di pubblicità, libera dall’ansia della concorrenza “sleale” dei network pubblici assistiti. Ma purtroppo questo non è e non sarà mai un nostro problema: la Rai non è la Bbc e nemmeno France 1.

Senza pubblicità o con l’abolizione del canone, mamma Rai, andrebbe in corto circuito, pertanto continuerà imperterrita a scimmiottare la tivù commerciale, quella del premier. Del resto è assai improbabile che Re-Silvio applichi a se stesso quel cospicuo aumento di tasse che Sarkozy ha attribuito alle emittenti commerciali francesi per compensare i mancati introiti pubblicitari della tivù pubblica che finiranno nelle casse del privato!

 

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