“Svegliati! Corruzione e sprechi sono anche affari tuoi”

par Giorgio Zintu
martedì 10 dicembre 2013

Questo è il perentorio richiamo che chiude lo spot di Transparency International Italia, presentato ieri, 9 dicembre, in occasione della Giornata mondiale delle Nazioni Unite contro la corruzione. La sede non poteva essere più azzeccata: Roma, il cinquecentesco Palazzo Vidoni, Dipartimento della Funzione Pubblica, in pieno centro, a pochissima distanza dai principali centri del potere centrale dello Stato. Ma da celebrare non ci sarebbe molto. È nota la brutta posizione italiana nella classifica europea, un terzultimo posto che testimonia un altro dei nostri tanti ritardi.

In sala campeggia il logo della Giornata mondiale contro la corruzione: Zero Corruption, 100% Development. Proprio così, se non c'è corruzione c'è sviluppo economico e sociale. Semplice ma solo in apparenza perché non sembra aver fatto presa sui cittadini del nostro paese. Antonio Naddeo, il capo del dipartimento della Funzione Pubblica, da anni tenta di valorizzare anche sul sito Internet istituzionale la pratica della trasparenza dell'amministrazione pubblica e sottolinea come la cultura della legalità sia l'unico antidoto contro la corruzione. Un termine che alle nostre latitudini è spesso circoscritto ai soli fatti di cronaca in cui si parla di bustarelle. E invece il perimetro è molto più largo di quanto si immagini, rilevabile nei comportamenti quotidiani di milioni di persone alla ricerca della solita “conoscenza” che aggiri gli ostacoli, le file, accorci i tempi di qualsiasi burocrazia, a volte “allunghi la vita” o porti all'agognato posto di lavoro. Se però è di legalità che si deve parlare, allora è importantissimo partire dalla formazione scolastica. Ne è convinta Maria Teresa Brassiolo, presidente di TI Italia, per la quale coinvolgere gli alunni dalle elementari mentre per le superiori sarebbe indispensabile usare i libri di Educazione civica spesso mai aperti durante l'intero anno scolastico.

Anche Carlo Flamment, presidente di Formez PA, parla di formazione per creare una cultura della legalità ma questa volta rivolta a quanti operano nelle amministrazioni a contatto con i cittadini. La lotta alla corruzione è infatti un fattore di sviluppo, ogni euro investito produce crescita, aumenta l'efficienza e ottimizza la spesa e soprattutto ricostruisce n rapporto di fiducia con i cittadini.

Ma gli investimenti mancano con il risultato che, anche la tanto sofferta legge anticorruzione corre il rischio essere una delle tante armi disponibili ma spuntate.

Rischia di essere annoverata tra queste anche l'ANAC, l'Autorità Nazionale Anti Corruzione, presieduta da Romilda Rizzo che nel suo intervento critica il fatto che le amministrazioni sul territorio puntino al mero adempimento, all'essere formalmente in regola ma di fatto rimangono impantanate in qualche centinaio di adempimenti diversi che potrebbero essere semplificati.

Mancano poi, per la presidente ANAC, obiettivi misurabili e rendicontabili con cui valutare i risultati. Per il consigliere della Corte dei Conti, Ermanno Granelli, che ha ricoperto la carica di Vice commissario vicario anticorruzione fino alla soppressione dell’ufficio dell’Alto commissario, gli adempimenti, in analogia con quanto accaduto nella privacy, devono diventare prassi anche nell'attuazione delle disposizioni anticorruzione perché negli adempimenti è individuabile anche la responsabilità degli uffici e dei dirigenti.

Ma se manca una cultura della legalità è probabile che i cittadini italiani sappiano poco dei loro diritti e neanche gli uffici sembrano siano smaniosi di attuare norme e regolamenti, Sul sito ANAC, le Giornate della trasparenza 2013 che dovrebbero riportare date ed approfondimenti per ciascun ministero o enti pubblici nazionali presentano le caselle non compilate. E l'anno è finito.

Uno che invece ha combattuto con successo contro la corruzione è il sindaco di Chivasso, il medico Libero Ciuffreda, che ha ereditato un comune al centro delle operazioni di polizia antimafia "Minotauro" e "Colpo di coda". Ciuffreda ha chiamato l'associazione Libera per creare una Università della Legalità e in più, unico forse in Italia, ha utilizzato la legge anticorruzione per chiedere il "danno di immagine" subito dalla comunità.

Ma se questo è un dato positivo, alcune perplessità nascono; ad esempio è entrato a far parte del “linguaggio” anticorruzione il termine "whistleblower", che nella lingua inglese “si riferisce all'azione dell'arbitro nel segnalare un fallo” e che oggi definisce “chi denuncia i fatti di corruzione garantendone la dovuta protezione contro possibili ritorsioni come già avviene in altre nazioni”.

Forse è meglio parlare alla gente in modo semplice e agire sulle buone pratiche se si vuole che anche le persone comuni capiscano e reagiscano ai danni della corruzione. Ed è con questo obiettivo che Davide Del Monte, project officier di TI Italia, fa partire i 30” dello spot Svegliati!

E poi è indispensabile coinvolgere i giovani in questa sfida determinante contro la corruzione perché il futuro di tutti gli italiani è anche in questo cambio di mentalità, di atteggiamento.

Una iniziativa promossa dal Dipartimento e da TI Italia è andata in questa direzione riscuotendo un ottimo successo di partecipazione dei giovani. Il primo è il concorso fotografico nazionale ''Metti a fuoco la corruzione'', vinto da Caterina Farina con ''I fantasmi del degrado''. Al secondo posto si è classificata la spezzina Gloria Bertolone, con ''The seagull worked for me'', al terzo la foto ''La corruzione è uno sporco accordo'' di Alessandro Nazzari.

Il premio collettivo ''La scuola più sveglia d'Italia'' è stato vinto dagli studenti dell'Istituto tecnico industriale di Lamezia Terme.


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