Superbonus: il più grande disastro economico!

par Gregorio Scribano
venerdì 27 giugno 2025

Il disastro combinato dal Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte non aveva certo bisogno di una certificazione ufficiale per essere compreso: bastava il buon senso. Chiunque, dotato di raziocinio, sa bene che se spendi 100 euro e te ne rimborsano 110, qualcosa non torna. E oggi, a distanza di qualche anno, stiamo pagando il conto salatissimo di quella follia chiamata Superbonus 110%.

La Corte dei Conti ha messo la pietra tombale su quella misura che, lungi dall’essere il "moltiplicatore di PIL" promesso dai grillini, ha generato un buco nei conti pubblici e un effetto regressivo dal punto di vista sociale. Il presidente delle Sezioni Riunite è stato chiaro: tra le principali cause dell’aumento del debito/PIL al 135,3% c’è proprio il Superbonus.

Una misura che ha privilegiato una ristretta minoranza - nemmeno il 5% del patrimonio immobiliare nazionale - a scapito dell’intera collettività. Secondo il MEF, il bonus edilizio ha generato investimenti per 116 miliardi a fronte di una spesa pubblica di 186 miliardi, ovvero 9 punti di PIL.

Il danno è aggravato da un aspetto spesso ignorato dai difensori ad oltranza della misura: secondo il report MEF, ben il 38% della spesa sarebbe stata comunque sostenuta anche senza alcun incentivo. Un enorme peso morto, come lo definiscono gli economisti: soldi pubblici buttati. Bankitalia parla del 27%, l’Ufficio parlamentare di bilancio del 33%. Uno spreco sistemico, uno scempio di risorse.

L’analisi degli effetti collaterali completa il quadro: boom incontrollato dei costi di costruzione (+40%), inflazione degli appalti pubblici, lavori fatti in fretta e furia, subappalti a catena, manodopera improvvisata, impennata di infortuni.

Alla fine, il Superbonus non è stato un volano per l’economia, ma una cambiale in bianco. Una misura scritta male, applicata peggio, senza controlli, senza tetti, senza limiti di reddito, senza parametri di efficienza. È stato il manifesto di un populismo economico irresponsabile, che ha drogato il sistema senza lasciargli nulla in eredità, se non un debito colossale.

Eppure, chi lo ha voluto e difeso continua a parlare. Senza vergogna.

E mentre l’Italia, oggi, è chiamata dall’Europa e dalla NATO a destinare il 5% del PIL alla difesa - in uno scenario globale mutato, con gli Stati Uniti sempre meno disposti a farsi carico gratuitamente della sicurezza europea - proprio i “Contini”, gli ex grillini, reclamano che quelle risorse debbano essere spese nel “sociale”. Gli stessi che hanno contribuito a svuotare le casse dello Stato con una misura scriteriata, oggi salgono sul pulpito a dare lezioni di equità. Senza il minimo senso del ridicolo.


Leggi l'articolo completo e i commenti