Sulle Comunali il rebus 5 Stelle
par Giacomo Giglio
giovedì 28 aprile 2011
Alle Regionali 2010 fu, assieme alla Lega, la vera sorpresa del voto: il Movimento 5 Stelle si presenta ora in decine e decine di comuni per le prossime elezioni in programma il 15-16 maggio. Il movimento fondato da Beppe Grillo promette risultati brillanti, a giudicare dai sondaggi, in città come Milano, Torino e Bologna. In particolare suscita interesse quello che potrà accadere nel capoluogo lombardo: il candidato 5 stelle Mattia Calise, appena 20enne, è accreditato di uno strabiliante 5% che, se confermato alle urne, potrebbe risultare decisivo nella delicata (anche per la tenuta del Governo, si dice) corsa per il sindaco di Milano. Ma anche a Torino e Bologna i candidati 5 Stelle potrebbero piazzare più di un consigliere.
Gli occhi di tutti i partiti del centrosinistra, anche se in pubblico ne parlano poco, sono puntati su ciò che farà il 5 Stelle al secondo turno, più che probabile, che si terrà a Milano: appoggerà dall'esterno Giuliano Pisapia oppure si dichiarerà per un'astensione di massa? La scelta non sarà facile: Beppe Grillo si è sempre dichiarato al di fuori di qualsiasi logica di coalizione, mettendo sullo stesso piano centrosinistra e centrodestra.
Nei fatti, però, gran parte degli elettori del 5 Stelle proviene dall'area di voto del centrosinistra, e certamente un ripetersi a Milano di quanto accaduto in Piemonte (l'anno scorso i voti sottratti dal candidato 5 stelle Bono alla Bresso furono decisivi per consegnare la regione a Cota), metterebbe il comico-politico genovese non poco sotto pressione, visto che stavolta si parla addirittura di una possibile crisi di governo se a Milano dovesse prevalere l'opposizione.
Un appoggio eventuale a Pisapia, ovviamente, comporterebbe conseguenze politiche rilevanti: il 5 Stelle, seppur da posizioni contestatarie, entrerebbe nell'orbita dei movimenti d'opposizione, con un ulteriore terremoto nella frastagliata geografia politica. Il Pd, a quel punto, non potrebbe più ignorare la forza di questo Movimento che erode sempre più consensi nei suoi bacini di voto tradizionale e probabilmente si aprirebbe una dialettica interessante e forse Grillo dovrebbe uscire dall'isolazionismo politico che per ora gli ha reso molto nelle urne.