Suicidi in aumento "grazie" alla crisi. Ora basta

par Emilia Urso Anfuso
sabato 7 gennaio 2012

Dal 2009 ad oggi, il numero dei suicidi in Italia ha avuto un drammatico incremento. Le motivazioni? Disoccupazione e crisi economica. E' quanto emerge da una ricerca dell’Eures, istituto di ricerche economiche e sociali, relativa al 2009, dove si delineava già un aumento dei suicidi legati alla crisi economica.

Dallo studio sul fenomeno negli ultimi 30 anni, emerge l’aumento di suicidi tra i disoccupati e record di casi per motivi economici. A pagare sempre più sono gli uomini, come attestano anche gli ultimi casi di cronaca che hanno visto imprenditori ma anche un pensionato con problemi economici, togliersi la vita.
 
Non è possibile continuare a tirare a campare senza lo straccio di una speranza, di un'opzione diversa, di qualcuno e qualcosa che possa ridare forza e coraggio a persone che sempre più spesso vedono svilire una vita di lavoro onesto "grazie" alle regole di un sistema economico che parla di crisi mentre è del tutto palese che si sta parlando di sempre maggiori richieste di contribuzione da parte dei cittadini, per salvaguardare quei pochi chiamati "casta" che ad oggi, non hanno rinunciato ad un solo centesimo e ad uno solo dei troppi privilegi concessigli. Basta.
 
Uno Stato che non sostiene i suoi cittadini ma che anzi li vessa ogni giorno di più, è uno Stato di regime totalitario che miete vittime inermi al solo scopo di batter cassa per scopi molto lontani dal sostegno sociale.
 
Non possiamo più accettare che nel nostro Paese la gente si uccida perché non può pagare gli stipendi, non può portare avanti la famiglia, non arriva nemmeno alla metà del mese. La situazione è gravissima.
 
E' urgentissimo che la popolazione italiana si unisca in una sola richiesta: subito proposte condivisibili per lo sviluppo, per garantire lavoro, per il sostegno economico alle fasce deboli, per l'apertura del credito alle imprese piccole e medie e per le famiglie.
 
E' ormai chiaro, che la crisi è solo una scusa. Una scusa schifosa per batter cassa ed abbattere ancor di più il già critico tenore di vita di molti.
 
Stiamo continuando a contribuire affinchè ogni mese, puntualmente, queste 1.000 persone circa abbiano un tenore di vita paurosamente distante dal resto della cittadinanza.
 
Se è pur vero che molti cittadini italiani a loro volta dichiarano molto meno di ciò che hanno, si deve trovare veramente un metodo affinché chi ha paghi e chi non ha venga sostenuto.
 
L'unione fra cittadini può fare la differenza. Diversamente, posso dire che non abbiamo ancora toccato veramente il fondo. Altre pressioni, altre vessazioni, altre richieste ci verranno fatte. Senza più nemmeno l'ombra di un tentativo di voler realisticamente cedere un pò di quel benessere ormai di pochi.
 
La nazione, quella vera, fatta dai cittadini, necessita di essere riconsiderata con altri parametri e con un rispetto dell'essere umano che ormai è scomparso dal vocabolario nazionale.
 
Cominciamo quindi proprio noi cittadini a fare il nostro: non accettiamo la corruzione. Non accettiamo l'evasione. Iniziamo anche a denunciare le istituzioni che evadono e che corrompono e sono corrotte. Inutile dire che sarà una strada irta di difficoltà, ma credetemi: vale davvero la pensa di intraprenderla tutti insieme.
 
Non se ne può davvero più: fateci caso. Tutto è sempre contro i cittadini genericamente parlando. Guardate le pubblicità istituzionali su chi evade le tasse: ti fanno sentire un verme anche se paghi fino all'ultimo centesimo. Ma se ad evadere sono i veri ricchi e spesso i politici, allora va tutto bene.
 
Creiamo dei tavoli di lavoro e verifica. Uniamoci. Facciamo politica. Proponiamo soluzioni. Agiamo. O resteremo inermi vittime sempre più imprigionate nella gabbia delle menzogne di questo sistema che ormai è palesemente votato a macinare denaro sulla pelle degli esseri umani.

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