Sud. Basta metterci il cuore

Tempo fa ho avuto modo di leggere un articolo di Filippo Facci sul quotidiano Il Giornale, circa la candidatura di Luigi De Magistris, con l’Italia dei Valori, alle Europee . Non ho nulla da obiettare sulla candidatura né sul partito che una persona sceglie per farlo. Ma non ho apprezzato e non mi è piaciuto l’affondo sull’attività dell’ex pm di Catanzaro, sulle indagini “Poseidone“ e “Why not”, quasi a deriderle o quasi a dire da quale sogno evanescente erano partorite.

Il giornalista Facci esprime sicuramente al meglio la sua libertà intellettuale, ma come molti giornalisti e scrittori ha poca conoscenza delle problematiche del Sud. Il Sud è una terra che per capirla bisogna sentirla, viverla, altrimenti si è lontani e non si ha la minima idea dei problemi che quotidianamente l’affiggono.
 

Eppure doveva bastare, proprio quel “caos mediatico” che si è sviluppato con il “Caso De Magistris”, per avere almeno una riflessione e per dare maggiore forza e rispetto alle coraggiose investigazioni, che, forse, avevano toccato proprio il centro del problema. Un’insanabile ferita che inesorabilmente consuma, lacera le migliori risorse di quella terra, che si vuole, ora, con il silenzio, con il tempo dimenticare, abbandonare…
 

Quindi una realtà scomoda, ma che solo con una crescita strutturale economica e sociale, potrà essere risolta e se ciò non avverrà, non ci si culli nell’egoismo del proprio benessere, perché quanto prima si potrà ripercuotere anche sui territori del Nord.
 

La realtà meridionale è difficile, a volte anche per le spiegazioni più semplici. Per esempio un recente pubblicità, chi non ha visto o ascoltato il messaggio pubblicitario del calciatore del Milan, Gennaro Ivan Gattuso, di origine calabra, quando con le immagini risalta la bellezza della Calabria, e poi chiede alla gente se è disposta a metterci il cuore. Già, il punto è proprio qui, si materializza il grande errore, l’assopimento della realtà. Ma alla Calabria, al Sud, la sola cosa che non gli manca e che gli è rimasta è proprio il cuore.
 

Capisco la pubblicità, ma è tutto il resto che manca: l’infinità attesa, l’infinite promesse, gli oscuri compromessi, e poi quel assordante grido del silenzio di voci stanche …