Studentessa laica contro tutti

par Giampaolo G.
martedì 21 febbraio 2012

Quando la laicità della propria scuola è un diritto da conquistare significa che qualcosa non va, vi raccontiamo la battaglia di una studentessa contro una targa religiosa affissa nella sua scuola.

Rhode Island, Stati Uniti d'America. Qui la maggioranza delle persone è cristiana (87,5 %) e cattolica (63,6%), ma, come normale, ci sono molte altre religioni praticate dagli altri cittadini. Ci sono anche gli atei e una in particolare, Jessica Ahlquist, chiede che i suoi diritti siano rispettati come succede con tutti gli altri.

Il problema centrale è una targa religiosa che, accusa la giovane studentessa, la fa sentire fuori luogo ed esclusa. Protestando su Facebook e Twitter la ragazza ha ottenuto migliaia di connessioni che equivalgono a migliaia di sostenitori e infine ha vinto anche in sede legale con la conseguente rimozione della targa. Il problema ora è confrontarsi con i suoi concittadini da cui ha già più volte ricevuto minacce anche forti che non accettano la decisione.


La laicità dello stato, o almeno di ogni stato che si definisce tale come l'Italia, dovrebbe essere una delle colonne portanti della macchina statale eppure non sempre, anzi quasi mai, è così.

Ciò che ci si domanda qui è: è giusto rimuovere una targa accettata dai più perché la minoranza si sente fuori posto? Oppure la maggioranza vince sempre e comunque e quindi la decisione è stata ingiusta nei confronti dei credenti?

Cortesemente vi chiedo nei commenti di esprimere un'opinione motivata e priva di offese razziste e/o religiose affinché si possa delineare una posizione dei nostri lettori solamente per vedere come la pensano.


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