Strumentalizzazione politica del terremoto?

par l’incarcerato
giovedì 16 aprile 2009

Care teste di capra, questi giorni ho resistito, sempre per il rispetto delle vittime del terremoto, nell’intraprendere numerose polemiche. Ma c’è una questione in particolare che ho voglia di affrontare, ben consapevole che non piacerà a molti di voi.

Giorni fa l’Unità ha intrapreso un’ iniziativa volta a raccogliere le firme per incitare il governo ad accorpare il referendum assieme alle Europee, in maniera tale che si risparmino circa 460 milioni di euro. E in teoria, ma solo in teoria, i soldi risparmiati andrebbero indirizzati ai fondi per la ricostruzione.

Mi dispiace, mi chiamerò anche "incarcerato", ma sono libero di parlare ed esprimere tutto il mio profondo disprezzo per questa iniziativa appoggiata, non a caso, dai grandi Partiti come il PD e ampi settori del PDL.

Questo referendum vuole cambiare il sistema elettorale, creando quello maggioritario. Quindi utilizzato per eliminare totalmente quei partiti come Rifondazione Comunista, ovvero tutte quelle poche formazioni politiche che non si ritrovano dentro la logica antidemocratica del bipartitismo.



E questa la interpreterei come strumentalizzazione politica, se non sciacallaggio di diversa natura.

Non è concepibile approfittarsi di questa tragedia per trovare il modo di far raggiungere il quorum. La democrazia non è una questione di costi come vorrebbe far credere Franceschini.

Vogliamo tagliare le spese inutili senza intaccare la democrazia e la costituzione? Eliminiamo l’ingente investimento per il Ponte sullo Stretto e tante altre grandi opere inutile e forse anche pericolose. E vedrete che recupereremo tanti di quei soldi per poter ricostruire L’Aquila e mettere in sicurezza tanti altri edifici pubblici che si trovano nelle zone sismiche.

E per favore, e mi rivolgo alla direttrice dell’Unità, non cavalchi l’onda spontanea della solidarietà per contribuire a creare una legge elettorale che farà perdere le speranze a quelli come me che credono nell’alternativa, non nell’alternanza.


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