Strumentalizzare i crimini commessi da stranieri

par Yvan Rettore
lunedì 28 agosto 2017

In questi ultimi giorni, tra attentati e stupri è tornato in auge il tema montato ad arte dai media nostrani che sottintenderebbe che tali azioni sono esclusiva o quasi di individui stranieri residenti o di passaggio nel nostro continente.

Ovviamente, è del tutto assurdo quanto assolutamente fuori luogo colpevolizzare intere comunità di persone solo per le gesta delittuose commesse da alcuni di loro. Non ci sono tipologie di esseri umani più propense rispetto ad altre nel realizzare determinati crimini efferati. Il criminologo Cesare Lombroso aveva tentato di farlo alla fine dell'Ottocento, ma le sue tesi sono state ampiamente smentite dai fatti. In parole povere, non è perché un individuo presenta determinate caratteristiche facciali o ha un colore della pelle diverso dal nostro che risulta maggiormente disponibile nell'attuare crimini contro l'incolumità delle persone rispetto ad altri.
 
Crederlo o cercare di fornire spiegazioni razionali o scientifiche a riguardo rileva della pura idiozia e non ha nulla a che vedere con il buon senso e l'effettiva capacità di stilare profili criminali effettivamente compatibili con coloro che commettono tali gesta mostruose.
La cosa triste in questo tipo di vicende è la loro strumentalizzazione da parte di certe testate giornalistiche volta a criminalizzare determinate etnie o comunità religiose. Nello stesso tempo questi scribacchini cercano di rendere più scusabili o accettabili analoghe azioni commesse da criminali nostrani, proprio perché italiani, come a voler affermare che se uno stupro o omicidio avviene per mano di un italiano è meno grave rispetto a quello realizzato da uno straniero. Pazzesco! 
 
E cosa più vergognosa e intollerabile è che ammettendo questo tipo di conclusione, si va a ledere ulteriormente la dignità delle vittime dirette e indirette di questi crimini, arrecando loro un'offesa ancor maggiore perché a seconda di chi li compie si tende a sminuire o ad ingigantire il reato commesso.
 
E questo aspetto non può assolutamente essere ammesso da una società civile, perché chi uccide o stupra rimane comunque un criminale da perseguire e da condannare senza se e senza ma. E non ci sono differenziazioni di provenienza etnica o religiosa che tengano!
 
Yvan Rettore 

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