Start-up: l’odissea di un imprenditore abruzzese tra il dire e il “Fare”
par Redazione Gazzetta Commerciale
martedì 14 maggio 2013
Pochi bandi, almeno sulla carta, riescono a essere così incisivi nella fase di start-up, come “Fare Impresa 2” dove la Regione, grazie a fondi comunitari, concede contributi a fino a 80mila euro per la costituzione e l’avviamento di nuove attività esercitate in forma individuale, collettiva o cooperativa (importo a fondo perduto fino al 75% del totale delle spese). Un bando, introdotto nell’arco del 2012 dall’assessore regionale al Lavoro, Paolo Gatti che ha incentivato varie proposte imprenditoriali in tutta la regione, dando nuova linfa a realtà già esistenti. La scadenza delle domande risale al 30 novembre. Da allora, però, nessuna traccia delle graduatorie o delle indicazioni per l’assegnazione dei fondi, per una dotazione complessiva di 8,5 milioni di euro.
Difficoltà di comunicazione ci sono state sin dall’inizio se si pensa che lo spazio web attraverso il quale il bando è stato divulgato recita la seguente dicitura:
«Continuano a pervenire numerose richieste inerenti l’ammissibilità della specifica iniziativa imprenditoriale e/o la finanziabilità della singola spesa. Fatto salvo quanto già precisato, in merito, con le faq pubblicate al 30.10.2012, si ricorda che la funzione del servizio è quella di fornire chiarimenti su quanto previsto, in via generale, dall’avviso. pertanto, non saranno ulteriormente evase domande di tal genere».
Quello che risulta invece difficile è il perché del ritardo. «Sia legato a problemi di natura politica?» si domanda un’imprenditrice che ha scelto di rimanere anonima per proteggere la sua candidatura a questo bando stesso. «Ci sono state le elezioni nelle scorse settimane; presumo che le graduatorie, quando ci sono le urne di mezzo, siano fonte di malcontento. Per questo c’è chi preferisce aspettare tempi migliori».
di Fabio Iuliano