Squadristi 2.0

par Fabio Della Pergola
mercoledì 26 giugno 2013

Un anonimo idiota non ha trovato niente di meglio da fare che commentare un mio articolo del settembre dell’anno scorso titolato “Favia e la democrazia inesistente del M5S. L’inquietante nuovo che avanza”, scritto di getto dopo l’espulsione di Giovanni Favia dal M5S e letto nel corso del tempo da poco più di ottomila visitatori.

 

Sono passati mesi, ma si sa che la rete ha un funzionamento virale: gli articoli girano, girano e rimbalzano chissà dove. E chissà dove è stato rilanciato adesso e chissà perché proprio ora questo offensivo scribacchino se l'è trovato davanti e ci ha dato i numeri.

Il commento è questo (lo riporto per intero anche se, nel frattempo, ho provveduto a segnalarlo come abuso):

 “w il movimento 5 stelle....e voi bastardi dissennati avrete da trovarvi un lavoro in un futuro non molto lontano....brutti nullavalenti che se vi gagate addosso neanche di merda sapete...continuate a fare i criminali vili affaristi che non siete altro...le stronzate che fate verranno tutte al pettine!!!!!....dire che siete dei vermi è dir poco...stolti triviali bifolchi...voi proprietari di questi blog immondizia...continuate a falsare la realtà...mangiamerda...alle spalle di chi vive una vita sempre in affanno, in ristrettezze economiche e sociali per voi impensabili....l’inferno è ciò che vi spetta...maledetti”.

Commentare questo delirio è arduo perché l’unica cosa sensata da fare sarebbe buttarlo nel cestino e non pensarci più. Colgo invece l’occasione per ricordare due o tre cose: la prima è che io (credo nessuno, a parte forse la redazione parigina) non vedo una-lira-una per gli articoli che scrivo.

Quindi può darsi che sia un ‘nullavalente’, ma di sicuro non sono un pennivendolo ‘prezzolato’ dal momento che nessuno mi ‘prezzola’; respingerei quindi l’accusa di affarismo, per nulla adatta all’attività che svolgo. Irritante anche lo snobismo di ritenersi l'unico che vive in ristrezze che sarebbero per noi "impensabili". Non ci conosce, quindi anche qui parla a vanvera.

Ma potrebbe essere utile ricordargli che quell'ottima idea del "reddito di cittadinanza", che avrebbe potuto risollevare un minimo le sorti di molti che se la stanno passando male, non è sufficiente dirla, bisogna anche essere capaci di praticarla, di renderla possibile. La dabbenaggine politica dei parlamentari a Cinquestelle - chiusi nel loro sterile narcisismo - l'ha invece resa impraticabile. Ringrazi loro invece di offendere chi ne scrive.

All’accusa inoltrata direttamente alla proprietà di AgoraVox risponderanno i proprietari di AgoraVox se crederanno; da parte mia io posso solo ringraziare chi ha avuto l’idea, la capacità e l’ardire di fondare questo sito di giornalismo partecipativo che mi ha dato l’occasione - a me come a molti altri - di scrivere le cose che penso. Che ovviamente non sono condivisibili da tutti perché la mia testa (come ogni testa) è diversa e funziona in modo diverso da quella di altri (e, a giudicare dal commentatore citato, ringrazio il cielo che sia così).

Molti, davvero molti, hanno scritto in questo “quotidiano” e molti, moltissimi hanno dato il loro contributo attraverso i commenti (400mila lettori al mese, 1500 autori secondo Wikipedia). Parole su parole che hanno significato dibattito, anche acceso, approfondimenti culturali, confronti anche aspri, punti di vista a volte banali, a volte interessanti, a volte addirittura innovativi. Comunque crescita, personale e collettiva, in una parola. Credo che questa fosse la 'mission' di AgoraVox: promuovere crescita culturale.

Che è un obiettivo di democrazia partecipata, orizzontale, diffusa, larga, senza censure, senza limiti se non quelli, scontati, della netiquette; cioè di un minimo di buona creanza. Per quello che mi riguarda sono certo che l'obiettivo sia stato raggiunto.

Poi c’è chi, come l’idiota a cui dedico questo pezzo, approfitta per imbrattare con le sue zozzure mentali questo spazio pubblico, aperto, libero e privo di censure; e lo fa, da vero vigliacco qual'è, ben coperto dall’anonimato che il sito gli garantisce. Un vigliacco che vomita fa un po' schifo, ad essere sinceri. In particolare il tono, le espressioni, la violenza verbale, l'arroganza, l'inciviltà, la protervia di questo bel tomo hanno storicamente un nome: si chiama squadrismo.

Il che mi conferma tante cose che ho pensato, da tempo, sul fenomeno grillismo; tanta, tanta, tanta gente in buona fede, onesta e intelligente, capace e battagliera pare che abbia preso questo clamoroso abbaglio di pensare che andando dietro a uno squinternato urlatore da avanspettacolo, colpevole di omicidio colposo plurimo e animato da un inquietante "ottimismo della catastrofe" - perdipiù socio di un delirante ipocondriaco altrettanto catastrofista - si potessero affrontare e risolvere i problemi politici, economici, sociali e culturali di questo paese, traumatizzato dalla peggior classe politica dell’ultimo mezzo secolo.

Ma non c’è mai fine al peggio, si direbbe.

Anche se non ho dubbi che si tratti in gran parte di gente in buona fede, onesta, capace e dalle mani pulite, questo movimento politico ha tutte le caratteristiche del primo fascismo, quello "buono" secondo Roberta Lombardi. Di idee "buone" come quelle del commentatore è infatti infarcita la storia d'Italia degli anni '19-'20. Non a caso.

Sembra per fortuna che il fenomeno cominci a fare acqua: l'espulsione di quella pacata signora di nome Adele Gambaro, rea di lesa maestà, le numerose dimissioni di parlamentari Cinquestelle (infamati con la solita accusa in stile komintern di cercare un tornaconto personale), le parole di Adriano Zaccagnini - "Nel Movimento c'è un clima da caccia alle streghe ... invece che fare la rivoluzione si è instaurata la strategia del terrore" - sono tutti indicatori chiari. Come chiaro è stato il voltafaccia di gran parte dell'elettorato.

Si spera che i simpatizzanti in buona fede del M5S - quelli capaci di aprire gli occhi sulla realtà della gestione leaderistica e pericolosa del Movimento - siano in grado di dare impulso ad una politica diversa, assieme agli altri milioni di italiani che con loro condividono l'indignazione e la repulsione per lo stato di cose attuali, ma che non hanno ceduto alle lusinghe da avanspettacolo.

Si potrebbe finalmente ipotizzare la nascita di un movimento di opposizione reale alla devastazione sociale e culturale praticata per anni dal berlusconismo e poi dalla tecnocrazia dei sacrifici, così come all'imbelle paralisi di un Partito Democratico che non sa prendere una posizione che sia una, praticamente su niente.

La nascita di un'opposizione composita che a Roma è stata prospettata, sottoposta a referendum come da non-statuto, approvata ma bloccata sul nascere dal diktat del Capo in persona (ma non era solo un portavoce? ma uno non valeva uno? ma non comandava la democrazia della rete? ma, ma, ma...). Tutte balle.

Prima quindi è necessario separarsi radicalmente dagli squadristi della rete, quelli che da anni spadroneggiano e si ritengono in diritto di insultare a più non posso, come il loro capo fa ogni santo giorno, ma che se vengono criticati si strappano i capelli strillando come presunte vittime degli 'asserviti al potere'.

Non avevo più molta voglia di parlare del M5S - effettivamente non se ne può più - ma il commentatore mi ha indotto a tornare sull'argomento. Da parte mia di sicuro farò tutto il possibile, tutto quello di cui sono capace, con gli strumenti minimi che ho a disposizione (la tastiera di un vecchio computer) per impedire che gentaglia come l’idiota commentatore di cui sopra riesca ad avere anche un minimo, anche una sola briciola di potere. Ci siamo già passati da queste "rivoluzioni" che hanno lasciato cumuli di macerie ovunque. Ricaderci sarebbe davvero imperdonabile.

 


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