Spending review: il giorno dei tagli o solo il tempo di Godot?

par Giuseppe Caglioti
lunedì 30 aprile 2012

Tagliare o non tagliare? Sì, ma cosa? Qualche giornale titola che il governo non convince affatto – ma va? - mentre la Banca Centrale Europea fa sapere che l’accorpamento delle province sarebbe cosa buona, così come anche le liberalizzazioni. Ma valli a mettere d’accordo! Chi? Quelli che sostengono questo governo di tecnici dalle mani legate: i classici partiti della casta. Intanto il giorno della approvazione della spending review è arrivato – salvo ultimissime complicazioni.

L’Idv e il Pd dicono si essere d’accordo sul fatto che ci sia urgenza nei provvedimenti, eccetto per quelli che prevedono tagli alla scuola e spese inutili per la difesa. Quelli di Fli fanno sapere che i provvedimenti, a loro avviso, sono deboli.

Secondo qualcuno dei democratici non ci devono essere tagli alla scuola, ma la difesa va comunque riorganizzata con tagli a spese inutili alla gestione, mentre fa notare che non ci sono grandi investimenti per l’ammodernamento. Una buona idea sarebbe, secondo il Pd, l’interessamento alla messa in vendita dell’ingente patrimonio immobiliare della difesa: caserme dismesse, ex arsenali e quant’altro.

E chi dovrebbe essere il compratore? Qualche gioiello appartenente alla casta dei sempre presenti lobbisti? Qualche banca o assicurazione che con questo governo ci va a braccetto? A chi vendere?

L’Idv si dice positivo per il fatto che il governo inizi a pensare seriamente a tagliare gli sprechi, ma dovrebbe avere un occhio di riguardo per la giustizia e per le Forze dell’ordine; è cosa ottima tagliare le auto blu e gli acquisti di caccia supersonici; ma tagliare i costi dell’amministrazione giudiziaria e i finanziamenti alle F.O. è cosa alquanto pericolosa, viste le difficoltà in cui stanno incorrendo quest’ultime e la perenne inefficienza dei tribunali italiani con milioni di processi in sospeso.

Sarebbe altresì bello chiedersi chi siano i beneficiari degli acquisti dello Stato – come per l’appunto caccia ed apparecchiature belliche - quali gruppi, quali lobby, con quali agganci politici nel mondo dorato della casta dei politici “sedere e camicia” con gli alti imprenditori delle lobby.

Tuttavia, per di più, sempre il “tribuno” Di Pietro continua a chiedersi perché si persiste nel voler tagliare fondi alla scuola pubblica e alla giustizia, quando invece il governo Monti potrebbe correre a firmare l’accordo con le banche svizzere insieme a Germania, Regno Unito e Austria per recuperare quella quarantina di miliardi illecitamente esportati dai ricchissimi d’Italia.

La risposta a ciò potrebbe esser lapalissiana quanto banale: che dietro i prestanome di buona parte dei correntisti italiani in Svizzera si nascondano politici di sinistra, centro e destra, lobbisti della casta, nonché finanziatori illeciti ai partiti medesimi?

I portavoce di Fli puntualizzano che la sanità è un buco nero, in cui Regioni e Province ed enti affini sprecano i miliardi dei contribuenti italiani. Infatti, annualmente, più di 40mld vanno letteralmente a fondo perduto tra lobby, piccole e grandi, legate da vincoli occulti alla politica, imprese che non creano un bel nulla, ma che fagocitano ricchezza prodotta a vantaggio delle proprie corporazioni e delle tasche dei singoli affaristi; tutti fondi che potrebbero aiutare settori come la sicurezza, la scuola, i trasporti e il lavoro giovanile.

Ma il governo Monti, sostenuto anche dai partiti degli imprenditori, Pdl in primis, sarà in grado di attuare politiche che spezzino le gambe alle lobby che operano nella sanità? La mensa delle lobby nella sanità per esser sparecchiata da questo governo richiede il sacrificio di troppe pedine utili a questo governo medesimo. Sarà questo governo stesso in grado di farlo? Avrà l’appoggio? Ai posteri - non troppo posteriori – l’ardua sentenza.

I grandi statisti del Pdl, tra i quali qualche ex ministro, puntualizzano che tagliare in questi casi è un grosso errore. Secondo il genio in questione la politica migliore sarebbe quella di spendere in tempi di crisi e tagliare in fase di espansione. Che “genialata”!

Urgerebbe valutare un piccolissimo dettaglio: il governo dove dovrebbe prendere i soldi per finanziare un’operazione del genere?

La Bce fa sapere infine che, da un lato, l’accorpamento delle province sarebbe un ottimo modo per iniziare una seria riduzione dei costi della politica, dall’altro, ci vorrebbe grande interesse verso le liberalizzazioni per rilanciare la crescita.

Verso la prima proposta è sicuro, quanto lapalissiano, che i maggiori partiti, compagni di merende, punteranno i piedi: troppi consiglieri e clientes da sacrificare, ergo, consenso. Infatti, la trippa per i gatti comincerebbe a scarseggiare. Verso la seconda, c’è da scommettere che i soliti avvoltoi delle onnipresenti lobby legate alla casta siano in agguato, in special modo quelle legate al governo della finanza e dell' "Europa delle banche".

“Tagliare o non tagliare?”: è dunque questo il fastidioso dilemma che frulla ininterrottamente nella testa di Super Mario. Sembra di sentirlo mentre recita sulla scena la mitica scena shakespeariana: “Essere, o non essere, questo è il dilemma: se sia più nobile nella mente soffrire i colpi di fionda e i dardi dell’oltraggiosa fortuna o prendere le armi contro un mare di affanni?”


Leggi l'articolo completo e i commenti