Spatuzza: “Fui io a rubare l’auto per la strage di via D’Amelio”

par FascioeMartello
mercoledì 22 aprile 2009

Era il mese di ottobre quando uscì la prima notizia di una collaborazione del “tignuso” alias Gaspare Spatuzza con la giustizia. Spatuzza, interrogato dai pm Antonio Ingoia e Antonino Di Matteo fece delle dichiarazioni nuove che ribaltavano di fatto quelle fin ora rilasciate da Salvatore Candura e Vincenzo Scarantino sulla strage di via D’Amelio, in cui venne ucciso il procuratore aggiunto Paolo Borsellino e gli agenti della scorta.

Le dichiarazioni del boss “tignuso”, che ancora non è entrato nel programma dei collaboratori di giustizia, sarebbero state riscontrate in tutti i punti che riguardano la strage di via D’Amelio. Intanto già da qualche mese la procura di Caltanissetta ha avviato una nuova inchiesta sull’attentato. Spatuzza ha riferito ai pm di aver rubato lui l’auto che poi sarebbe servita al commando per piazzare l’esplosivo. Questo è il particolare che mette in dubbio il processo che si è già concluso definitivamente per mandanti ed esecutori della strage.



Dal processo infatti emerse che ad accusarsi del furto dell’auto furono in due, Salvatore Candura e Vincenzo Scarantino, entrambi collaboratori di giustizia, anche se dopo un confronto che i pm di Caltanissetta hanno fatto fra Candura e Scarantino, il primo ha ammesso di aver mentito in passato sul furto dell’auto. I due adesso sono indagati per auto-calunnia il primo e calunnia l’altro.

Inoltre, per riscontrare quanto detto da Spatuzza, i magistrati hanno disposto nuove perizie su pezzi meccanici dell’auto esplosa in via d’Amelio il 19 luglio 1992. Le novità che sono emerse negli ultimi mesi, saranno oggetto di un incontro fra i pm delle procure di Palermo, Caltanissetta e Firenze, che sono coinvolte in indagini a cui ha dato un contributo il dichiarante Spatuzza.


Leggi l'articolo completo e i commenti