Spagna in rivolta contro il Governo. Scontri tra polizia e manifestanti

par Giuseppe Ottaviano
mercoledì 26 settembre 2012

Mentre in Italia chi ruba va in televisione e chi si indigna lo fa da casa davanti al televisore, magari sorseggiando qualcosa e guardando il “rivoluzionario” Crozza, in Spagna si inizia a fare sul serio.

Ieri migliaia di persone si sono presentate davanti al Parlamento per manifestare contro le nuove misure di austerità che il governo spagnolo è “costretto” ad approvare per ordine dell’Europa. Lo scopo è quello di evitare il fallimento delle banche spagnole e scongiurare la catastrofe. 

Il Governo spagnolo ha reso noto che, nei primi otto mesi del 2012, lo Stato ha accumulato un deficit di 50,13 miliardi di euro pari al 4,77% del Pil, 23,8% in più rispetto allo stesso periodo del 2011. Nonostante questo, il segretario di Stato, Marta Fernandez Curras, ha assicurato: "Il deficit annuale è senza dubbio sotto controllo". 

Il popolo di Spagna non resta a guardare scende in piazza, si organizza, grazie anche ai social network la rivolta è in diretta. La manifestazione ha preso spunto da “Occupy Wall Street” divenendo “Occupa il Congresso”, cambiato poi in “Circonda il Congresso” su invito dei sindacati e del Partito Popolare per motivi di ordine pubblico. 

La folla vuole le dimissioni del premier Rajoy, gli indignados sono contro il taglio delle tredicesime, i tagli all’istruzione e alla sanità. Tutto si svolge pacificamente, il coordinamento 25-S ha utilizzato i social media per diffondere il messaggio, inoltre ha diffuso, nei giorni precedenti, un manuale di “resistenza pacifica”, indicando commissariati di zona e gli avvocati a cui rivolgersi in caso di scontri e fermi.

Schierati 1350 agenti, una doppia rete metallica divide la gente dalla polizia in tenuta antisommossa e da poliziotti a cavallo (?), mentre gli elicotteri sorvegliano la situazione dall'alto. Intorno alle 19 qualcosa va storto un paio di gruppi si distaccano provando a superare le barriere di protezione, inizia il lancio di oggetti. Un’altra versione circola in rete. Secondo laRepublica.es gli incappucciati che hanno iniziato la sommossa potrebbero essere infiltrati della polizia, il dubbio sorge anche tra alcuni manifestanti che postano la loro versione su twitter.

La polizia carica e, come succede in questi casi, la situazione degenera: teste spaccate, ragazze, ragazzi e anziani pestati a sangue. Nell’era dei social tutto diventa pubblico e chiunque possieda un telefonino di nuova generazione diventa reporter. Ecco allora che l’hashtag di twitter, #25-S riporta, grazie ai presenti alla protesta, il susseguirsi dei fatti con commenti e foto di quanto sta succedendo fuori al Parlamento spagnolo. La polizia lancia fumogeni e spara proiettili di gomma per disperdere i manifestanti. 

La posta in gioco è molto alta, non esistono colori politici, non esistono etichette sociali o differenze di età, la Spagna è tutta in piazza Nettuno a Madrid. La leggenda, racconta di un membro delle forze dell’ordine che si toglie il casco e si unisce ai manifestanti urlando “por mis hijos” (per i miei figli). Il bilancio finale sarà di 28 arresti e 64 feriti. Ma la Spagna questa volta non si ferma e l’appuntamento è per le 19 di oggi. 


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