"Soldi sporchi". L’economia mafiosa raccontata da Pietro Grasso
par Michela Zingone
giovedì 23 febbraio 2012
Bologna , 21 Febbraio 2012. Teatro Duse gremito di cittadini, molti dei quali giovani, per il Procuratore Nazionale Antimafia Pietro Grasso che a Bologna ha presentato il libro “Soldi sporchi”, scritto con Enrico Bellavia. L’incontro è stato moderato dalla Professoressa Stefania Pellegrini della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bologna. A testimonianza della sensibilità e dell’attenzione al tema da parte delle istituzioni del territorio sono intervenuti il Sindaco della città, Virginio Merola, e l’Assessore regionale alla Cultura Massimo Mezzetti.
“La mafia non è un destino - ha sottolineato Merola. Bisogna contare sul protagonismo di più cittadini possibile. E ci sono molti cittadini in questa città che hanno voglia di reagire”.
Anche l’Assessore Mezzetti ribadisce l’importanza del coinvolgimento di chi quotidianamente vive e anima questo territorio. “Le comunità sono il principale argine di controllo. L’Emilia – Romagna è ancora impermeabile da un punto di vista politico, ma l’attenzione deve essere massima tra tutti gli attori. Per questo occorre il massimo scambio di informazioni, anche di sensazioni e percezioni. Non abbassiamo la guardia”, ha affermato l’Assessore.
Sollecitato dalle domande della Professoressa Pellegrini, Pietro Grasso è subito entrato nel cuore del libro che descrive l’industria invisibile del riciclaggio di denaro. Un fenomeno poco conosciuto in un paese come l’Italia abituato all’immagine della mafia con coppola e lupara. Un fenomeno sommerso che continua ad inquinare silenziosamente l’economia a livello mondiale.
E non è un caso che il mappamondo riprodotto sulla copertina del libro sia avvolto da una banconota da 500 euro, spiega il Procuratore. Rappresenta infatti la carta più usata per il riciclaggio. Quella che vale di più al mondo. Basti pensare che dentro una banale ventiquattrore, se ben disposti, si possono mettere 6 milioni di euro.
Numerosi sono stati gli esempi citati partendo dalla propria esperienza per dimostrare che riciclaggio, corruzione ed evasione fiscale sono tutte facce diverse del processo di occultamento del denaro.
“Occorre cambiare e migliorare la realtà anche se questa appare terribile e catastrofica”- afferma Grasso citando l’espressione di Gramsci “pessimismo della realtà e ottimismo della volontà”.
“Grazie per quello che fate come società civile, abbiamo bisogno di sentirvi vicini. Ci danno speranza tutte le iniziative che vengono organizzate, tutti quei giovani che per esempio ogni estate vanno a Corleone a lavorare.
Può sembrare un luogo comune ma non lo è: bisogna davvero costruire una nuova società e una nuova classe dirigente. Insieme dobbiamo costruire una società migliore. Non si combatte la mafia con il carcere, ma ricostruendo una società dalle basi, collegata a valori che i giovani devono incoronare per costruire il loro futuro, che è anche il nostro.” Così Pietro Grasso ha concluso l’incontro rivolgendosi ad una platea che dopo due ore di ascolto attento e silenzioso si è lasciata andare in un unico e lunghissimo applauso.