Sneijder: suicidio Inter

par antonio cianci 251039
lunedì 7 gennaio 2013

Una squadra che ha metà elementi assenti per infortunio, squalifica o modestia; una formazione che ha mezza rosa di mancini, che col piede destro sanno far poco o nulla; una compagine, che ha una media d’età tra le più alte d’Europa, che non ha un gioco plausibile, schemi di gioco accettabili, ma improvvisa affidandosi ai numeri di Cassano o all’acuto di qualche solista, che non riesce da diverse giornate a realizzare occasioni favorevoli e facili da concretizzare, può permettersi di tener fuori squadra il suo uomo migliore?

Snejider è stato emarginato e da due mesi non viene convocato, per non aver voluto ridiscutere il suo contratto, accettando la riduzione del suo ingaggio.

La società è libera di far le sue scelte, ma non fino al limite dell’autolesionismo.

Anche il calciatore, titolare di un contratto di ancora due anni, è libero di rifiutare il ridimensionamento di un contratto, sottoscritto dalle parti consensualmente.

Allora cosa fare, lo stabiliranno il tempo, la volontà delle due parti, le opportunità del mercato. Ma non può la società rinunciare all’apporto di un calciatore pagato regolarmente, mortificato nella sua professionalità, svalutato nella quotazione, con grave danno per l’immagine ed i risultati della squadra e della società.

A me sembra che la squadra stia risentendo dell’assenza del campione olandese, che in molte occasioni si è dimostrato determinante per il gioco ed i risultati della squadra.

La cessione di Snejider, anche al prezzo richiesto dall’Inter, come sarà rimpiazzata? Con un sostituto all’altezza e che probabilmente costerebbe il doppio?

Non vedo in circolazione campioni che valgano l’olandese ed allo stesso prezzo che l’Inter realizzerebbe dalla sua vendita.

L’Inter l’anno prossimo dovrà svecchiare, fare acquisti mirati, innalzando la qualità del centrocampo e dell’attacco, dotandosi di un regista che crei il gioco, dettando i tempi alla squadra. Tanto vale tenersi Snejider ed impostare la rifondazione intorno a lui ed a quei pochi elementi che, per età e doti tecniche, meritano di rimanere.

Servono, caro presidente Moratti, soluzioni di buon senso, non dispetti o puntigli.

La situazione attuale, per pochezza dei risultati, per gli infortuni, scarsa chiarezza di idee, per malasorte, e per errori gravi di programmazione negli acquisti, è molto precaria e senza futuro.


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