Smonta RAI, ma anche smonta Mediaset

par paolodegregorio
venerdì 21 giugno 2013

E’ in corso una operazione dei berluscones denominata “smonta RAI”, con l’obiettivo di mettere sul mercato due canali e favorire così il monopolio privato, anche senza acquisire direttamente le emittenti, strutture che facilmente rimarrebbero invendute, rigonfie come sono di migliaia di parenti e raccomandati dai partiti politici che, come è noto, hanno trasformato il “servizio pubblico” in servizio privato dei partiti politici, naturalmente a spese dei cittadini che pagano il canone.

Fino a ieri la gestione della RAI era gestita tranquillamente, senza clamori, da trattative di spartizione sottobanco tra PDL e PD e senza una opposizione di peso che potesse far finire la festa.

Ora la Commissione di Vigilanza RAI è in mano ai 5stelle e ci sono 160 tra deputati e senatori che dovrebbero mettere la questione del duopolio televisivo al primo posto, tenuto soprattutto conto dell’accerchiamento feroce del duopolio RAI-MEDIASET ai danni del M5S.

La cosa più importante è stabilire solennemente il principio che nessun soggetto, pubblico o privato, deve avere una posizione dominante e quindi nessuno può possedere più di una emittente su scala nazionale, il che tradotto in proposta di legge deve obbligare RAI e Mediaset a vendere due canali, e la RAI, godendo del canone, senza più pubblicità, deve avere il direttore generale, con tutti i poteri, eletto dai cittadini (canone pagato alla mano, in concomitanza delle elezioni politiche), scelto tra personalità indipendenti da economia, partiti, religioni.

E’ una battaglia decisiva per la democrazia e per restituire un po’ di democrazia a quel “popolo sovrano” che non può neppure scegliere i suoi rappresentanti e non può fare nulla se il suo partito fa esattamente il contrario di ciò che ha promesso in campagna elettorale (tipo il PD che aveva promesso mai con Berlusconi).

Oggi non vi è alcun contrappeso controllato dai cittadini al peso dei moltissimi soggetti privati che possiedono TV e giornali, con la sola eccezione del il Fatto Quotidiano in cui i giornalisti sono i proprietari, e questa situazione genera oligarchia e non democrazia.

La RAI la pagano i cittadini e, anche con un solo canale, deve essere controllata dai cittadini che, pagando il canone, sono gli unici veri azionisti.

E’ urgente muoversi su questa materia!


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