Siria, basta assedi. Un appello internazionale

par Riccardo Noury - Amnesty International
martedì 2 febbraio 2016

Secondo le Nazioni Unite 4,5 milioni di siriani su un totale di 13,5 milioni che necessitano di urgente assistenza umanitaria sono in aree difficili da raggiungere. Sempre secondo le Nazioni Unite, circa 400.000 di loro si trovano sotto assedio.

Il caso di Madaya (nella foto Reuters) ha fortunatamente ricevuto molta attenzione e gli aiuti sono in parte arrivati. Ma Madaya non è che una delle molte aree in cui la popolazione civile della Siria è soggetta a crudeli restrizioni imposte dal governo e dai gruppi dell’opposizione armata.

Metà degli assediati vive nelle aree controllate dallo “Stato islamico” nella zona di Deir Ezzor, dove di recente il gruppo armato islamista avrebbe compiuto una strage di civilialtri 12.500 si trovano sotto assedio da parte del Fronte al-Nusra.

L’altra metà, oltre 180.000 civili, è assediata dalle forze governative e da milizie loro alleate nella Ghouta orientale, a Daraya, Yarmouk e Zabadani.

In questi quasi cinque anni di guerra, la fame causata dagli assedi ha provocato centinaia di morti.

La comunità internazionale, divisa e senza un progetto coerente e condiviso su come far terminare la guerra in Siria, fa ben poco.

negoziati di pace indicati dalla risoluzione 2254 del Consiglio di sicurezza di un mese fa, sono partiti male e sono avvolti dallo scetticismo.

Amnesty International ha lanciato un appello mondiale per sollecitare ancora una volta tutte le parti coinvolte nel conflitto siriano a consentire l’apertura di corridoi umanitari, affinché le popolazioni assediate e quelle che si trovano in zone difficili da raggiungere possano ricevere gli aiuti indispensabili per sopravvivere.


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