Sinistra | L’evoluzione ed i dinosauri

par SerFiss
lunedì 15 ottobre 2018

 

L'immagine che sta dando di sè la sinistra italiana presenta tratti a volte divertenti, se non vivessimo tempi drammatici. Il maggior competitor in campo, il PD, continua imperterrito a non esistere se non in forma esoterica, un fantasma che dallo scorso marzo proclama la rinascita del partito a data e modi ancora in eterna discussione. Ed anche la discussione interna traccia una linea ben marcata di lotta intestina, ben più seguita e perseguita prima di una decisa opposizione alla deriva neofascista che il governo in carica sta portando avanti con decisione.

Completamente assente dal dibattito e trascurata dal vari leader che si propongono alla segreteria è la base elettorale, sia quella alla quale il partito dovrebbe rivolgersi per recuperare il gap elettorale subìto il 4 marzo, sia lo zoccolo duro, stoico e resistente, che comunque si sta lentamente assottigliando. I vertici testano i vari segretari in pectore mandandoli allo sbaraglio, leggendo poi i sondaggi come se vossero fondi di caffè alla ricerca della soluzione migliore. I candidati in corsa (ma realmente, al momento, chi sono?) non trovano nienete di meglio che accoltellarsi alle spalle, accusandosi di tutto in tutti i modi possibili. In tutto questo bailamme manca un punto chiaro di riferimento: cosa è stato, cos'è e cosa sarà il PD. Questo faro, al momento spento, non solo non segna il cammino e non è il giusto punto di confronto fra i candidati, ma è stato posto anch'esso in un fantomatico limbo, da cui verrà estratto dal futuro vincitore, come se decidere cosa sarà il PD nel futuro fosse lbera prerogativa del nuovo segretario.

La genesi del PD e le sue origini raccontano invece una storia differente, fatta di popolo, persone, donne (a proposito, dove sono?) e uomini uniti da ideali e da un progetto comune. La differenza che dettava il segretario era nei metodi per arrivare all'obiettivo, non l'obiettivo stesso.

E' ancora in atto la trasformazione del più grande partito comunista dell'Europa Occidentale in una forza socialdemocratica, iniziata nel 1972 ed ancora aperta nella sua soluzione. E non è certamente nelle faide interne la risposta. Ascoltate la base, e che non si sentano più affermazioni del tipo che la stessa base non sia matura per le Primarie. E ricordate che siamo nel XXI secolo, e che "non si torna mai indietro, neanche per prendere la rincorsa" (Ernesto Che Guevara). Il linguaggio politico viene determinato dal tempo nel quale vive, ed alcune formule, valide lo scorso secolo, sono inadeguate al nuovo linguaggio. Ora più di allora buona parte dell'elettorato non vota l'idea politica, valutandone fattibilità e possibilità: vota la sua rappresentazione. Ben lo hanno capito gli attuali reggenti del governo, ma la strada era già nota da tempo. Berlusconi docet.

Mi auguro che il PD, LeU e Potere al Popolo, insieme ai sindacati, se ne facciano una ragione, adeguandosi ai nuovi metodi. La pena per il mancato adeguamento? l'estinzione.

Auguri. Alla base, soprattutto.


Leggi l'articolo completo e i commenti