Sinister, Ethan Hawke indaga il soprannaturale

par soloparolesparse
martedì 19 marzo 2013

Un buon thriller questo Sinister firmato da Scott Derrickson, capace di mantenere ritmo e qualità della narrazione e di regalare buoni momenti visivi senza mai virare verso l’horror vero e proprio.

Ellison è uno scrittore che si occupa di casi di cronaca irrisolti, indaga, scrive libri, ha successo e si inimica la polizia di tutte le contee da cui passa perchè risolve casi che loro hanno lasciato senza risposte.

Così quando arriva nella nuova casa per indagare sull’ennesimo caso l’accoglienza dello sceriffo non è delle migliori.

Ma questo è il minore dei problemi perché in soffitta l’uomo trova una scatola con una serie di filmini super 8 che mostrano l’omicidio avvenuto nella cittadina ed altri successi in altri luoghi ed altri tempi. Che ci sia una connessione tra i vari casi? Come mai c’è sempre un bambino scomparso?

Non vi dico altro perché è bene vi godiate passo dopo passo lo sviluppo della storia, guidati da un Ethan Hawke che si trova decisamente a suo agio nel ruolo.

L’inizio è ottimo, con la proiezione del primo omicidio di gruppo, la famigliola impiccata in giardino, e sono buoni anche gli altri filmati super 8 che ritornano più volte nel film. Buona è anche la costruzione classica della vicenda (a partire dalla famigliola padre, madre, figlio, figlia).

Buoni perfino i momenti di maggiore terrore, anche qui creati con soluzioni classiche.

Meno buone sono alcune soluzioni narrative almeno nella prima parte che fanno risultare l’insieme un po’ stiracchiato.

Da segnalare l’ottima sequenza con Hawke in giro per la casa di notte con i bambini che gli appaiono e gli scompaiono alle spalle ed un finale thrilling molto ben congeniato e realizzato, che sui titoli di coda fa pendere la bilancia dalla parte del “si, è comunque un buon film!”


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