Simboli leghisti nelle scuole. Neanche i comunisti riuscirono tanto!

par Mazzetta
lunedì 13 settembre 2010

Nemmeno nei più rossi dei piccoli comuni emiliani, circondati da un mare di comuni rossi e protetti da superiori amministrazioni rosse e dal secondo partito del paese, si era trovato qualcuno così fanatico e intimamente stupido da pensare di piazzare falce e martello sugli arredi e i muri delle scuole comunali.

Nell'arco di decenni non si è mai trovata una sola amministrazione comunista capace mettere il marchio del partito su una scuola, ma si può dire anche che a nessun altra giunta di nessun altro partito era mai venuta in mente una cosa del genere.

Ci sarà un perché, ma i leghisti di Adro non se lo devono essere chiesto, troppa dev'essere stata la fregola di trasformare un luogo pubblico in un tributo al partito e alla Padania immaginaria. Il tentativo nemmeno tanto mascherato di educare i propri e gli altrui figli alla stessa narrazione di fantasia e allo stesso analfabetismo istituzionale, una scuola per ignoranti che pensano che basti murare i crocifissi per salvaguardare confusi valori fatti da un minestrone di cattolicesimo alla carta (il minimo che basta da contrapporre agli islamici) mescolato a pezzi di Braveheart e geografia fantastica.

È abbastanza chiaro che se qualcuno non prenderà il sindaco di Adro per le orecchie e non gi farà rimuovere di corsa tutti i simboli leghisti dalla scuola, ne vedremo delle belle. Scuole pubbliche dedicate alla mamma di Berlusconi, campagne di ristrutturazione degli edifici scolastici databili dalla presenza dei simboli di uno o dell'altro partito nell'edificio, repentini cambi di look delle scuole al cambiare delle amministrazioni e chissà cos'altro. Ma rischiamo di vederne anche di brutte, perché l'unica volta che nel nostro paese i simboli di partito sono stati integrati negli edifici scolastici è stato durante il fascismo.

Ad accomunare leghisti e fascisti c'è proprio l'enorme deficit di cultura democratica che impedisce loro di capire come le scuole e gli edifici pubblici siano tali e quindi non si possano caratterizzare o decorare con i simboli di un partito

O forse lo capiscono benissimo e la loro comprensione elementare della realtà li porta a credere che si tratti addirittura di una mossa furba e che se qualche abitante di Adro non vorrà mandare mandare i figli a scuola sotto le insegne della Lega Nord sarà tanto di guadagnato e ci saranno più risorse pubbliche per i fedeli alla causa e i veri padani.

Resta il fatto che una cosa del genere è inammissibile e che qualunque politico la difenda o si astenga dallo stroncarla è ugualmente da considerarsi un estremista nemico della democrazia, non solo un complice dei barbari verdolini e dei loro deliri etilici.


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