Siate ottimisti, avremo tutti il nucleare!!

par astrolab
martedì 7 aprile 2009

Con l’accordo tra il nostro Presidente del Consiglio e il Presidente Francese, l’Italia avrà centrali nucleari, tutto in barba alle nostre risorse naturali, come vento e sole che danno energia, senza inquinare e a costi bassissimi.

L’avvento del Nucleare mostra il suo volto nel 1953 e le intenzioni erano ottime: atomi per la pace, diceva Eisenhower. Sottrarre l’atomo al controllo militare e usarlo per fare l’elettricità. Alla fin fine si tratta solo di riscaldare acqua per far girare delle turbine che devono produrre elettricità. Ma non è che è esagerato e costoso mettere in moto una reazione nucleare per fare l’acqua calda? Sarà pericoloso tutto questo e poi conviene realmente o si può fare diversamente?

Iniziò la storia delle centrali nucleari e andò tutto bene per molti anni, poi, accadde quello che non doveva succedere, gli incidenti: Three Miles Islands, Sellafield, Chernobyl. E fu così che cominciò un lento declino delle centrali nucleari. Nell’anno 2002 l’ultima punta massima di produzione elettronucleare. Nel mondo intero i reattori sono 436: rispetto al 2002, 8 in meno. Stanno invecchiando e nessuno si affretta a rimpiazzarli. Dal 1979 negli Usa non sono state più costruite centrali nucleari, l’ex Presidente Bush aveva promesso un rilancio dell’elettronucleare ma non se ne fece niente per vari motivi, l’investimento troppo rischioso per le banche e i soldi pubblici in giro ce ne sono pochi per via della crisi. Ora Barak Obama taglia gli incentivi all’atomo e punta su rinnovabili e efficienza energetica. Stessa cosa fa la Germania dove una legge del 2002 stabilisce che non si costruiscono più centrali e i reattori esistenti, man mano che giungono a fine vita, si spengono. Intanto, però, si devono ancora fare i conti con le scorie, con i costi in termini di salute delle persone, degli animali e della flora ma sembra meglio non parlarne. L’azione dell’Oms è blindata da un accordo del 1959 con L’AIEA (Organizzazione internazionale per l’energia atomica) che a sua volta dipende dal Consiglio di sicurezza dell’Onu: in poche parole quello che sappiamo degli effetti del nucleare sulla nostra salute dipende dagli interessi dell’industria atomica. E la Francia con i suoi 58 reattori, non è per niente indipendente per quanto riguarda l’energia e i problemi sul territorio sono tanti. Ma l’industria nucleare francese è sempre in piedi e preme da tutte le parti per costruire. In Italia si sta parlando di rinascimento nucleare, ci siamo affidati ai francesi perché ci hanno detto che le loro centrali sono le più sicure ma nessuno può dire se è vero e poi quando saranno terminate la nostra bolletta elettrica sarà veramente più bassa o al solito le pagheremo noi?


Allora giusto poco tempo fa, al vertice italo-francese di Villa Madama, Silvio Berlusconi e Nicolas Sarkozy hanno firmato l’accordo quadro sul nucleare che getta le basi per un’ampia collaborazione in tutti settori della filiera, ricerca, produzione e stoccaggio. Il documento definisce le linee direttrici per lo sviluppo in Italia della tecnologia Epr ovvero quella del reattore di terza generazione che ricalca il modello francese. Inoltre, Enel dovrebbe entrare con una quota del 12,5% nel progetto per la costruzione di un secondo reattore nucleare in Francia a tecnologia Epr. Nell’intesa si prevede la realizzazione di almeno quattro centrali di terza generazione nel territorio italiano. L’Enel attraverso Fulvio Conti e il presidente e direttore generale di Edf Pierre Gadonneix hanno siglato, nel quadro del protocollo di Intesa italo-francese per la cooperazione energetica, un primo Memorandum d’intesa con cui "Enel ed Edf si impegnano a sviluppare, costruire e far entrare in esercizio almeno 4 unità di generazione, avendo come riferimento la tecnologia Epr (European Pressurized water Reactor), il cui primo impianto è in costruzione a Flamanville in Normandia e che vede la partecipazione di Enel con una quota del 12,5%. L’obiettivo è di rendere la prima unità italiana operativa sul piano commerciale non oltre il 2020". L’accordo di collaborazione sul nucleare firmato oggi consentira’ all’Italia di avere nuove centrali nucleari ’’in tempi contenuti", ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel corso della conferenza stampa congiunta con il presidente francese Nicolas Sarkozy, nell’ambito del vertice italo-francese. ’’In Italia si stavano costruendo due centrali nucleari - ha ricordato Berlusconi - ma il fanatismo ecologico ci ha impedito di completarle’’. Ora, secondo il premier, ’’il futuro dell’Unione Europea è nelle rinnovabili e nel nucleare’’. In conferenza stampa il titolare dell’Eliseo ha definito "storico" l’accordo e ha affermato che se l’Italia dovesse confermare l’intenzione di aprire al nucleare, la Francia "propone una partnership illimitata". Per il presidente del Consiglio il summit ha confermato inoltre che tra Roma e Parigi "c’e’ una visione comune su tanti problemi, su come devono essere cambiate le regole e sul modo in cui deve cambiare l’Unione europea". Ma nel frattempo, ci sono le vittime da risarcire, proprio a causa dei test Nucleari. Il governo francese indennizzerà le vittime dei 210 test nucleari effettuati nel Sahara algerino e in Polinesia tra il 1960 e il 1996. Il ministro della Difesa, Hervé Morin, ha presentato un piano di risarcimenti che stanzia i primi 10 milioni di euro per il 2009. "Tredici anni dopo la fine dei test e la ratifica da parte della Francia del trattato che li mette al bando, era ora che il nostro Paese facesse i conti con la sua coscienza", ha dichiarato Morin in una conferenza stampa. Il ministro ha assicurato che il progetto di legge sugli indennizzi sarà presentato all’Assemblea nazionale entro giugno e introdurrà un meccanismo di indennizzi "giusto, rigoroso e basato sulla totale trasparenza". Inizialmente potranno accedervi solo "poche centinaia" dei 150mila lavoratori civili e militari che presero parte ai test. Le richieste di danni, compresi quelli "morali o estetici", saranno esaminate da un comitato indipendente di di medici guidato da un magistrato che avrà sei mesi di tempo per formulare le sue proposte. In caso di accoglimento della domanda, il risarcimento sarà integrale. Le malattie contemplate sono le 18 - leucemie e tumori "in primis" - indicate dall’Onu come possibili conseguenze dell’esposizione ai test atomici. L’onere della prova ricadrà sul governo, che dovrà dimostrare che non vi sia collegamento tra i test e le malattie, e non sulle vittime. L’Associazione dei reduci dei test nucleari (Aven), che nell’ultimo decennio ha promosso la presentazione di una ventina di disegni di legge sugli indennizzi, si è detta soddisfatta. "Specialmente per il riconoscimento della causa di quelle malattie che non era mai stata messa nero su bianco", ha spiegato Michel Verger, che partecipò ai primi due test in Algeria. A febbraio 12 ex militari francesi si erano rivolti a un tribunale parigino per chiedere un indennizzo per i danni alla salute provocati dall’esposizione a un test atomico. I test nucleari sono stati fonte di imbarazzo per Parigi, soprattutto nel 1985 quando si scoprì che i servizi segreti francesi avevano affondato a Auckland una nave di Greenpeace, la Rainbow Warrior, che intendeva manifestare contro i test. Nel 1995 il presidente francese Jacques Chirac interruppe tra le polemiche la moratoria decisa nel 1992 dal suo predecessore Francois Mitterrand con gli ultimi sei test a Mururoa.

Quella decisione suscitò reazioni durissime anche in Europa. Di fronte alle accese polemiche sollevate in Italia, Chirac decise di annullare il vertice bilaterale in programma a Napoli. Dopo sei test contro gli otto previsti (l’ultimo ebbe luogo il 27 gennaio 1996), il capo dello Stato annunciò la fine della campagna e la firma del Trattato internazionale che vieta i test nucleari. Noi invece siamo appena all’inizio, Berlusconi e il suo Governo non si sono accorti che in Italia, paese previlegiato dalle buone stagioni, abbiamo grati: vento e sole. Le energie ricavate da questi naturali elementi, possono soddisfare i fabbisogni nazionali e sopratutto assenza totale di inquinamenti, ed a costi irrisori, le lobbies dell’energia in conbutta con il governo ovviamente non vogliono queste risorse in quanto guadagnerebbero molto ma molto di meno, insomma la stessa ragione per la quale le auto ad idrogeno ed elettriche sono rimaste miraggi, e tutto a scapito di chi subisce le imposizioni e i balzelli che sembrano non finire mai. Obama, il nuovo Presidente USA, l’ha capito e metterà a riposo le energie che inquinano e pesano coma macigni sulla popolazione, noi invece, abbiamo un Governo allegro, che tanto ottimisticamente, così come chiede di esserlo agli Italiani, in tempi dove la gente non ce la fa ad andare avanti, chiede di iniziare un’era nucleare ma portando i famosi paraocchi dei cavalli, per non vedere cosa invece fanno le altre Nazioni e turaccioli di sughero nelle orecchie per non sentire che i venti, negli altri Paesi, hanno cambiato direzione, ma come si sa volevano la nuova la bicicletta? Be’ ora pedalate.


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